Koolhoven F.K.47 | |
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Foto tratta da L'Aérophile, marzo 1935. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da turismo |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Frederick Koolhoven |
Costruttore | Koolhoven |
Data primo volo | giugno 1933 |
Data ritiro dal servizio | 1939 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 6,80 m |
Apertura alare | 8,00 m |
Superficie alare | 24,00 m² |
Peso a vuoto | 562 kg |
Peso max al decollo | 830 kg |
Propulsione | |
Motore | un de Havilland Gipsy Major |
Potenza | 130 CV (97 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 188 km/h a 2 000 m |
Velocità di crociera | 156 km/h |
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Il Koolhoven F.K.47 fu un aeroplano monomotore da turismo biplano sviluppato dall'azienda aeronautica olandese Koolhoven negli anni trenta del XX secolo, e rimasto alla stadio di prototipo.[3]
L'FK47 fu specificamente costruito dalla Koolhoven, su progetto dell'ingegnere Frederick Koolhoven, dietro richiesta dell'aviatore H.L. Jonker Roelants di Schiedam, come aereo sportivo[2] e volò per la prima volta nel giugno del 1933.[3] Questo esemplare aveva molti punti in comune con la versione di preserie del precedente aereo da addestramento Koolhoven F.K.46, che avrebbe volato per la prima volta quattro mesi dopo.[3]
Aereo da turismo, biplano, monomotore, biposto, di costruzione mista in legno e metallo. La configurazione alare biplana prevedeva due piani alari di uguale apertura, con ali dotate di corda costante e angolo di calettamento positivo, collegate tra loro con quattro coppie di montanti a N, rinforzati da cavi d'acciaio.[1] L'ala superiore montata alta a parasole aveva un taglio arrotondato sul bordo posteriore al fine di consentire una migliore visibilità verso l'alto da parte del pilota,[1] mentre quella inferiore si trovava bassa sulla fusoliera. Quest'ultima era costruita in tubi d'acciaio rivestiti in tela. L'impennaggio di coda era del tipo classico monoderiva, dotato di piani orizzontali controventati.[3]
Il carrello d'atterraggio era un triciclo classico a V, fisso, dotato anteriormente di gambe di forza ammortizzate ed integrato posteriormente da un pattino d'appoggio.[3]
L'aereo era biposto, dotato di una cabina di pilotaggio aperta, e posti in tandem,[3] destinati all'allievo pilota e all'istruttore/passeggero.
La propulsione era affidata ad un motore in linea de Havilland Gipsy Major,[1] a 4 cilindri invertiti raffreddati ad aria, erogante la potenza di 130 hp (97 kW) ed azionante un'elica bipala.[1]
Con l'F.K.47, matricola PH-EJR, il pilota Roelants effettuò voli in gran parte dell'Europa. Un primo viaggio nelle Dolomiti,[3] compiuto nel luglio del 1933, si concluse prematuramente in Germania a causa di un guasto al motore.[3] Tre anni dopo il pilota volò da Rotterdam a Parigi ma, a causa di un nuovo guasto dovette effettuare un atterraggio di emergenza su un campo d'aviazione della Renania, che era appena stata rioccupata militarmente dalla Germania nazista.[3] Pilota e passeggero vennero messi in stato di fermo,[3] e l'aereo sequestrato. Dopo un duro interrogatorio il pilota e il passeggero vennero riaccompagnati al confine sotto stretta sorveglianza militare, mentre l'aereo venne riconsegnato al proprietario qualche giorno dopo.[3] Roelants continuò ad utilizzarlo fino al 1939, quando andò perso in un incidente.[1]