Lasciami sognare | |
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Titolo originale | Meet Danny Wilson |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1952 |
Durata | 84 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico |
Regia | Joseph Pevney |
Soggetto | Don Mac Guire |
Sceneggiatura | Don Mac Guire |
Casa di produzione | Universal Pictures |
Distribuzione in italiano | Universal |
Fotografia | Maury Gertsman |
Montaggio | Virgil Vogel |
Effetti speciali | David S. Horsley |
Musiche | Joseph Gershenson |
Scenografia | Bernard Herzbrun |
Costumi | Bill Thomas |
Interpreti e personaggi | |
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Lasciami sognare è un film del 1952 diretto da Joseph Pevney, con Frank Sinatra e Shelley Winters.
Danny Wilson è un giovane cantante in cerca di successo, Mike è il suo pianista e il suo inseparabile amico. La vita dei due cambia quando conoscono Joy Carroll, che li presenta a Nick Driscoll, proprietario del locale dove ella canta la sera. Nick, un pregiudicato con pochi scrupoli, scrittura Danny Wilson ma il contratto prevede che questi debba versargli il 50% dei guadagni.
Ben presto Danny si fa conoscere e acquista popolarità e agiatezza, ma non ha altrettanta fortuna nella vita sentimentale: è innamorato di Joy, ma lei è innamorata di Mike. Un giorno Danny sorprende i due che si baciano e, sentendosi tradito, li caccia e impone a Mike di lasciare l'appartamento che condividevano.
La mattina dopo, mentre Mike si dispone a traslocare, arriva Nick a pretendere una grossa somma di denaro in base al contratto stipulato con il cantante. Danny si rifiuta e presto la situazione degenera: Nick estrae la pistola e spara, ma colpisce Mike corso in difesa dell'amico.
Colpito dalla generosità del gesto, Danny corre sulle tracce di Nick e lo uccide.
Nel film, Frank Sinatra interpreta otto canzoni da solo e una in duetto con Shelley Winters. Le canzoni sono:
Lo stesso anno di questo film, il 1952, Virgilio Panzuti presentò una canzone napoletana, col testo di C. Deani, intitolata Lassame sunna’, tradotta in italiano con il titolo Lasciami sognar... La canzone partecipò all'edizione di quell'anno del Festival di Napoli, non classificandosi tra le finaliste. [1]