Le sette trame fondamentali: perché raccontiamo storie | |
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Titolo originale | The Seven Basic Plots: Why We Tell Stories |
Autore | Christopher Booker |
1ª ed. originale | 2004 |
Lingua originale | inglese |
Preceduto da | The Great Deception |
Seguito da | Scared to Death: From BSE to Global Warming |
The Seven Basic Plots: Why We Tell Stories (Le sette trame fondamentali: perché raccontiamo storie) è un libro del 2004 di Christopher Booker che contiene un'analisi junghiana delle storie e del loro significato psicologico. Booker lavorò al libro per 34 anni.[1]
La meta-trama inizia con la fase di anticipazione, in cui l'eroe/eroina viene chiamato all'avventura. Questa viene seguita dalla fase del sogno, in cui inizia l'avventura, l'eroe/eroina riscuote qualche successo, e guadagna l'illusione di invincibilità. Questa viene seguita dalla fase di frustrazione, in cui l'eroe/eroina affronta il nemico per la prima volta, e l'illusione di invincibilità viene persa. La situazione peggiora nella fase di incubo, che è l'apice della tensione drammatica, in cui tutto sembra perduto. Alla fine, nella fase di risoluzione, l'eroe/eroina supera ogni difficoltà e ne esce vincitore.[2]
La tesi chiave del libro è: "Non importa quanti personaggi possano apparire in una storia, la figura centrale rimane una sola: l'eroe o l'eroina: è la figura col cui destino noi ci identifichiamo, man mano che lo vediamo crescere gradualmente verso una auto-realizzazione che segna la fine della storia. È in relazione a questa figura centrale che tutti gli altri personaggi di una storia assumono il loro significato. Ciò che ciascuno degli altri personaggi rappresenta è in realtà solo un aspetto dello stato interiore dell'eroe o eroina stessa."
Definizione: Il/la protagonista si propone di sconfiggere una forza antagonista (spesso malvagia) che minaccia la sua patria.
Esempi: Perseo, Teseo, Beowulf, Dracula, Nicholas Nickleby, I Sette Samurai (e il suo remake western I magnifici sette), James Bond, Star Wars.[2]
Definizione: Il protagonista povero e/o sfortunato acquisisce potere, ricchezza e/o un(a) compagno/a, perde tutto e poi lo riacquisisce. Il risultato è la sua crescita personale.
Esempi: Cenerentola, Aladdin, Great Expectations, David Copperfield, Il Principe e il Povero.[2]
Definizione: il/la protagonista e i suoi compagni si mettono in viaggio per acquisire un oggetto importante o per raggiungere un luogo. Lungo la strada affrontano tentazioni e altri ostacoli.
Esempi: L'Odissea, Il Signore degli Anelli, Apocalypse Now.[2]
Definizione: Il/la protagonista si reca in una terra sconosciuta e, dopo aver superato le minacce che pone, ritorna avendo acquisito esperienza.
Esempi: Alice nel paese delle meraviglie, Riccioli d'oro e i tre orsi, Orfeo, The Hobbit, Via col vento.[2]
Definizione: stile leggero e umoristico con un finale felice o allegro; un testo in cui il motivo centrale è il trionfo sulle circostanze avverse, con una conclusione felice o di successo. [3] Booker fa in modo di sottolineare che la commedia è più del semplice umorismo. Si riferisce a un modello in cui a causa degli equivoci la situazione diventa sempre più confusa, ma alla fine è resa chiara in un singolo evento di chiarimento. La maggior parte delle commedia romantiche rientrano in questa categoria.
Esempi: Sogno di una notte di mezz'estate, Molto rumore per nulla, Il diario di Bridget Jones, Quattro matrimoni e un funerale.
Definizione: un difetto caratteriale del(la) protagonista o un suo grande errore diventa la sua rovina. La sua sfortunata fine evoca pietà per la sua follia e per la caduta in basso di un personaggio fondamentalmente buono.
Esempi: Macbeth, Il ritratto di Dorian Gray, Carmen, Bonnie e Clyde, Jules et Jim, Anna Karenina, Madame Bovary, Romeo e Giulietta, Giulio Cesare.[2]
Definizione: un evento obbliga il protagonista a cambiare i propri modi e spesso diventa una persona migliore. Esempi: Il principe ranocchio, La bella e la bestia, Racconto di Natale.[2]
Spesso le cose appaiono tre volte. Vi è una crescente tensione e il terzo evento diventa "il grilletto finale per qualcosa di importante che accade". Siamo stati abituati a questo modello da fiabe come Riccioli d'oro e i tre orsi, Cenerentola e Cappuccetto Rosso. Nelle storie per adulti, il 3 può esprimere l'elaborazione graduale di un processo che porta alla trasformazione. Questa trasformazione può essere verso il basso o verso l'alto. Booker afferma che la Regola del Tre è espressa in quattro modi: