Lessingia

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Lessingia
Lessingia germanorum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùMachaerantherinae
Genere Lessingia
Cham., 1829
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Lessingia
Specie
(Vedi testo)

Lessingia Cham., 1829 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae.[1][2][3]

Il nome del genere è stato dato in onore di C. F. Lessing (1809–1862), botanico di origine tedesca, suo nipote K. F. Lessing e nonno G. E. Lessing.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Ludolf Karl Adelbert von Chamisso (1781-1838) nella pubblicazione " Linnaea; Ein Journal für die Botanik in ihrem ganzen Umfange. Berlin" ( Linnaea 4(2): 203) del 1829.[5]

Il portamento
Lessingia leptoclada
Le foglie
Lessingia nana
Infiorescenza
Lessingia glandulifera
I fiori
Lessingia hololeuca

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico annuale con habitus erbaceo. Le superfici sono glabre o bianco-tomentose o ricoperte da ghiandole puntate.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea è eretta o decombente, semplice o ramosa. Altezza media: 2 - 90 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie basali formano delle rosette, sono picciolate con forme da obovate a spatolate, con margini interi o seghettati o pennati a lobi. Talvolta sono spinose. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato, sono più piccole e sono sessili.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni agglomerate, spicate o tirsoidi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme o discoidale. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate o turbinate, composto da 10 - 55 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, erette o ricurve, piatte con una nervatura centrale, con forme da oblunghe a ovali o lanceolate (con apici ottusi o acuti), con margini scariosi (raramente cartilaginei) e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 8 serie. Il ricettacolo (senza pagliette) bucherellato a protezione della base dei fiori ha delle forme leggermente convesse. Diametro degli involucri: 4 - 13 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). I fiori sono da 3 a 40 per capolino, solamente del tipo "fiori del disco" (centrali); hanno delle forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Corolla: (fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma lineare; il colore è giallo, lavanda, blu, bianco e rosa; i lobi più esterni sono simili a ligule.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma da troncata a subulata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, non compresso, con 5 - 10 nervature longitudinali, ha la forma più o meno turbinata (da cuneiforme a lineare) e superficie villosa. Le setole del pappo, da 3 a 55 su una o due serie, sono colorate di rosso-bruno; alla base sono separate o connate. Il pappo a volte può essere formato solamente da 5 scaglie.

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite negli U.S.A. sud occidentali e Messico nord occidentale.[3]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Lessingia (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente la sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Lessingia group". In particolare questo genere insieme al genere Corethrogyne forma un gruppo fratello.[2][15]

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 10.[10]

Elenco delle specie

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Questo genere ha 12 specie:[3]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  4. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 612.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 331.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Morgan et al. 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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