Louis-Do de Lencquesaing

Louis-Do de Lencquesaing nel 2012

Louis-Dominique de Lencquesaing, detto Louis-Do[1] (Parigi, 25 dicembre 1963[2]), è un attore francese, noto anche come regista teatrale.

Nato nel XV arrondissement di Parigi, è figlio di un impiegato di banca e discende da una famiglia fiamminga nobilitata nel 1661 da Filippo IV di Spagna per i servigi resi nell'assedio di Aire-sur-la-Lys del 1641.[2] Studia diritto e storia dell'arte all'Università di Paris-Nanterre, dove conosce gli studenti della scuola di recitazione di Patrice Chéreau e si avvicina all'arte drammatica.[2] Si forma a teatro presso Alain Cuny, Valère Novarina ed Alain Crombecque (direttore del Festival d'Avignone dal 1985 al 1992).[2]

Esordisce sul palco come assistente di Luc Bondy e nel 1991 cura la regia della sua prima opera teatrale, Les Avariés di Eugène Brieux.[2] Approdato al cinema coi primi film di Arnaud Desplechin, ricopre principalmente ruoli da caratterista negli anni seguenti. Si rivela però al pubblico come attore protagonista, grazie al film Il padre dei miei figli (2009).[2] A seguito di ciò intensifica l'attività di attore cinematografico, apparendo in sette film già nel solo 2011.[2] L'anno dopo dirige il suo primo lungometraggio, Au galop.[2]

Ha due figli,[2] tra cui l'attrice Alice, nata nel 1991 dalla sua relazione con la direttrice della fotografia Caroline Champetier.[3]

Filmografia parziale

[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore

[modifica | modifica wikitesto]
  • Mécréant – cortometraggio (1992)
  • Première Séance – cortometraggio (2005)
  • Même pas en rêve – cortometraggio (2009)
  • Au galop (2012)
  • La Sainte Famille (2019)
Cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 gennaio 2013[1]

Doppiatori italiani

[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Louis-Do de Lencquesaing è stato doppiato da:

  1. ^ a b (FR) Nomination dans l'ordre des Arts et des Lettres janvier 2013, su culture.gouv.fr, Ministero della cultura e della comunicazione, 5 marzo 2013. URL consultato il 28 aprile 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i (FR) Éric Loret, Quelque chose de noble, in Libération, 14 novembre 2011. URL consultato il 28 aprile 2022.
  3. ^ (FR) Louis-Do de Lencquesaing esquisse un autoportrait sinueux, in Le Temps, 23 ottobre 2012. URL consultato il 28 aprile 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN59345406 · ISNI (EN0000 0000 0118 1772 · LCCN (ENno2008136196 · GND (DE1048296326 · BNE (ESXX5207327 (data) · BNF (FRcb14654709s (data) · J9U (ENHE987007453591305171 · CONOR.SI (SL282109283