Visse per molto tempo a Parigi, dove si recò su richiesta del duca d'Orléans ed esordì il 18 maggio 1716 al Palais-Royal; nel 1723, la sua compagnia ottenne il titolo di Comédiens de S. A. R. le Duc d'Orléans.[2]
Tra i maggiori teorici ed interpreti della Comédie Italienne, che diresse dal 1716 al 1731[3][4], tentò di riformare il teatro recuperando il testo scritto e coniugando la commedia regolare con i toni vivaci della commedia dell'arte.[5]
Mise in scena sia tragedie francesi (Corneille, Racine), che italiane (Torrismondo di Torquato Tasso, Merope di Scipione Maffei)[2]; e scrisse anche commedie, una Storia del Teatro Italiano e una raccolta di note sulla commedia e sul genio di Molière.[4]
Salvatore Cappelletti, Luigi Riccoboni e la riforma del teatro, Ravenna, Longo, 1986.
Paola Trivero, Luigi Riccoboni, detto Lelio, non solo attore, in Franco-Italica, n. 1, 1992, pp. 101-118.
Michela Zaccaria,Luigi Riccoboni alla Comédie Italienne: progetto disciplinare e disordine del gusto, in Théâtre: esthétique et pouvoir. Tome 1 De l’antiquité classique au XIXe siècle, eds. Jacopo Masi, José Pedro Serra et Sofia Frade, Édition Le Manuscrit Collection Entr’acte, Paris 2016, ISBN 9782304046229, pp. 153-165.