All'inizio del II secolo[3] o alla fine del I secolo a.C.,[4] durante una pausa della guerra tra Romani e Parti, il suo gruppo raggiunse la famosa Torre di Pietra, Tashkurgan,[5] nel Pamir.[6] Non si sa nulla di lui, tranne per una breve citazione nel Geografia di Tolomeo, 1.11.7, la cui conoscenza di Maës deriva da una fonte intermedia, Marino di Tiro:
«Marino dice che un certo macedone di nome Maen, chiamato anche Titian, figlio di un mercante, e mercante lui stesso, misurò la lunghezza del suo viaggio [alla Torre di Pietra], nonostante non raggiunse lui stesso i Sera ma vi mandò altri.»
I Maesii Titianii sono una famiglia citata in Sicilia attorno al 150-210, e Cary considera la possibilità che il governatore della Siria dal 13 a.C., M. Titius, che divenne consul suffectus nel 31 a.C., e attraverso le cui mani i principi Parti andarono a Roma per studiare, abbia in qualche modo agito come sponsor dell'impresa (Cary 1956:132-34).
^Viene descritto come macedone da Tolomeo, ma le sue origini "macedoni" non sono certe, ed il nome Maës è di origine semitica (Cary 1956:130).
^In antichità altri greci senza nome potrebbero anche essersi spinti oltre prima della creazione ufficiale della via della seta: ci sono indicazioni secondo le quali da Alessandria Eschate i greco-battriani potrebbero aver condotto spedizioni fino a Kashgar e Ürümqi nello Xinjiang, creando i primi contatti tra Cina ed Occidente attorno al 220 a.C. Lo storico greco Strabone dice dei greco-battriani che «spinsero il loro dominio fino ai Seres e ai Frynoi» (Strabone, XI.XI.I). Anche in India gli indo-greci di Menandro I conquistarono terre fino a Pataliputra, probabilmente il punto orientale più estremo conosciuto dai greci
^L'opinione più comune è citata da Cary 1956:130 nota 7