Manuel Altolaguirre Bolín (Malaga, 29 giugno 1905 – Burgos, 26 luglio 1959) è stato un poeta spagnolo.
Studiò diritto, nonostante il suo lavoro principale fosse quello di tipografo ed editore. Pubblicò i suoi lavori in riviste e pubblicazioni di nome, quali El Litoral e, soprattutto durante la Guerra Civile, El Mono Azul e Hora de España. Sposato con la poetessa Concha Méndez pubblicò, nella collezione Héroe, raccolte fondamentali di poesia. In seguito agli eventi della guerra, espatria prima a Cuba e poi in Messico, dedicandosi alla scrittura e all'arte cinematografica, come autore, produttore e regista. Tornato in Spagna nel 1959, perse la vita insieme alla moglie in un incidente stradale.
È probabilmente il poeta più spirituale e intimista della Generazione del '27 e nelle sue opere si notano le tracce di San Juan de la Cruz, Garcilaso de la Vega, Juan Ramón Jiménez e Pedro Salinas. Nonostante la sua produzione letteraria sia stata breve ed incostante, seppe creare un mondo intimista e ricco di sfumature. La sua poesia è calda, cordiale e trasparente e canta l'amore, la solitudine e la morte con toni romantici. Secondo lo stesso Altolaguirre, la sua poesia "si sente sorella minore di quella di Salinas". Un tratto rilevante della sua opera è la sua musicalità, con il predominio di versi brevi e l'utilizzo di strofe tradizionali.
Tra le sue opere risaltano Las islas invitadas (1926), Poemas del agua (1927), Soledades juntas (1931), La lenta libertad (1936), Nube temporal (1939), Fin de un amor (1949) e Poemas en América (1955).
Oltre alla sua opera poetica, Altolaguirre scrisse un libro di memorie, El caballo griego, numerosi articoli di critica letteraria, traduzioni e opere teatrali.
Non va dimenticato inoltre il suo impegno come editore: nel 1926 fondò a Malaga -insieme ad Emilio Prados- El Litoral, rivista in cui verranno pubblicate gran parte delle opere della Generazione del '27, mentre durante l'esilio cubano creò la casa editrice La Verónica dedicata anche alla pubblicazione di testi letterari.
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