Mari Mori (森 茉莉 (Mori Mari?); Tokyo, 7 gennaio 1903 – 6 giugno 1987) è stata una scrittrice e traduttrice giapponese, meglio conosciuta per aver gettato le basi del genere Boy's Love.
Mari Mori è nata in Giappone presso il distretto di Hong, a Tokyo, da Mori Egai (scrittore, poeta e traduttore) e Araki Shige (scrittrice). Da bambina Mari, grazie alla buona situazione finanziaria del padre durante il periodo Meiji, era circondata dal lusso europeo, indossava bellissimi abiti di stampo occidentale e chiamava suo padre “papà” (パッパ).[1] Successivamente nella sua raccolta di saggi dirà che "[il padre] l'amava e la coccolava come la sua figlia preferita" (Nagaike).[2]
Dopo il primo matrimonio si trasferì a Parigi, dove apprese il francese, lavorando successivamente come traduttrice. La sua vasta conoscenza relativa alla cultura europee (in particolar modo quella francese) ha avuto una notevole influenza sull'ambiente delle sue storie; come il fatto che spesso i suoi personaggi siano degli hāfu (persone di etnia mista nati dall'unione tra giapponesi e stranieri).[1]
Come scrittrice subì forte influenze dal padre e vinse, nel 1957, il Japan Essayist Club Award per una raccolta di saggi chiamata My Father's Hat.
Nel 1961 gettò le basi del movimento letterario, incentrato sulle relazioni omosessuali maschili, tanbi shousetsu (conoscito anche come: june o Shōnen'ai) con il romanzo A Lovers' Forest (koibito tachi no mori)[3] il quale vinse il Tamura Toshiko Prize.[4] Sebbene A Lovers' Forest non sia stata la prima opera letteraria legata alla narrativa omoerotica nella storia ad avere una grande diffusione nel panorama nipponico come, ad esempio, La storia di Genji (1957)[5] o Il grande specchio dell’amore tra uomini (1687)[6], essa viene comunemente considerata la capostipite del contemporaneo Boy's Love, dato il tono maggiormente disinvolto rispetto alle opere trattanti il tema dell'omosessualità di quel periodo storico.
Nel decennio successivo le fondamenta stilistiche gettate da Mari si concretizzarono in un vero e proprio filone letterario grazie a opere dal grande successo di pubblico come Il poema del vento e degli alberi (nel quale è possibile osservarne come le influenze di Mari Mori non sono solo circoscritte ai rapporti omosessuali ma anche agli elementi relativi alla Francia e più in generale all'europa).[7]
Tematica ricorrente nelle opere di Mari è la differenza d’età relativa ai due soggetti coinvolti nella relazione d'amore che, tendenzialmente, potevano essere descritti come: uomini di età compresa tra i 30-40 anni contrapposti a dei ragazzi sui 17-18 anni.[8]
Nel 1919 (a 16 anni) si sposò con Tamaki Yamada (1893-1943), un assistente professore di letteratura francese e bibliotecario presso l'Università Imperiale di Tokyo che co-fondò il Dipartimento di Letteratura buddista dell'Università di Tokyo, dal quale divorziò nel 1927 (dopo aver avuto due figli con lui). Successivamente si risposò con Akira Sato.[8]
Mori Mari morì per una insufficienza cardiaca il 6 giugno 1987.[8]