Matsudaira Nobutsuna[1] (Ina (Saitama), 19 dicembre 1596 – Kawagoe, 4 maggio 1662) è stato un militare (daimyō) giapponese.
Era figlio di Ōkōchi Hisatsuna, un prestigioso vassallo di Tokugawa Ieyasu. Deve il proprio cognome allo zio adottivo, Matsudaira Masatsuna. Nel 1604 il giovane Nobutsuna divenne servitore dello shogun, essendo stato incaricato signore del Castello di Oshi nella Provincia di Musashi. Nel 1633 fu nominato daimyō, mentre due anni più tardi ottenne addirittura la promozione a consigliere di Stato. Nel 1637 fu nominato a capo della spedizione militare per sedare la Ribellione di Shimabara; l'operazione si concluse con successo grazie alla vittoria nell'assedio finale presso il Castello di Hara.[2] In quel periodo suggerì ai signori della Provincia di Satsuma l'idea di realizzare un luogo di culto presso una specifica località montuosa di Nagasaki. Questo sito sacro corrisponde all'odierno Santuario di Sannō.[3] Nel 1657 egli si adoperò invece per porre rimedio ai gravi danni causati dal Grande incendio di Meireki, che causò la distruzione di buona parte della città di Edo (attuale Tokyo), sede del bakufu.[4] Ormai in condizioni di salute precarie morì nel 1662 e i suoi resti furono tumulati a Niiza presso il tempio buddhista di Heirin-ji.[5]
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