Tartaruga cinese palustre tricarinata | |
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Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Testudines |
Famiglia | Geoemydidae |
Sottofamiglia | Geoemydinae |
Genere | Mauremys |
Specie | M. reevesii |
Nomenclatura binomiale | |
Mauremys reevesii (Gray, 1831) | |
Sinonimi | |
Chinemys megalocephala |
La tartaruga cinese palustre tricarinata (Mauremys reevesii Gray, 1831) è una rara specie di tartaruga della famiglia dei Geoemididi[2].
Il carapace, lungo al massimo 240 mm con le femmine che raggiungono le dimensioni maggiori, si presenta di forma piuttosto allungata e con tre carenature ben marcate, soprattutto nei giovani esemplari. La colorazione è molto variabile, con tinte brune più o meno scure e macchie nerastre lungo le carene. Dopo gli accoppiamenti primaverili la deposizione delle uova si ha tra giugno e luglio, con 2 o 3 covate di 4-9 uova ciascuna. Le schiuse dei piccoli avvengono dopo una novantina di giorni. L'alimentazione è onnivora, a base di piante acquatiche, insetti, anellidi, piccoli crostacei, piccoli pesci[3].
Distribuita in Giappone, nel sud della Cina, in Corea e a Taiwan, dove preferisce le acque stagnanti ed i piccoli corsi d'acqua con fondo fangoso o sabbioso. Sebbene non siano state evidenziate forme sottospecifiche, molte popolazioni presentano caratteristiche morfologiche e di livrea uniche, come quelle del Giappone (con dimensioni medie maggiori) o di Taiwan (con più striature chiare sul collo)[3].
L’allevamento in acquario di queste specie è possibile per tutta la durata della loro vita, anche grazie alle dimensioni relativamente ridotte che questa specie ha da adulta Data la loro capacità terricola si adattano molto bene anche alla vita in acquari commerciali, patto che si crei un’ampia zona emersa.[4] L’allevamento in acquario necessita comunque di diversi accorgimenti per non causare problemi agli animali dovuti alla mancanza del sole, del letargo o a spazi mal organizzati. La temperatura dell’acqua consigliata è tra i 20 e i 23°C, questo dato può variare, non è necessario che la temperatura dell’acqua rimanga sempre costante. La temperatura riportata si riferisce ad un periodo di attività, in realtà durante l’anno è necessario che la stessa vari in relazione al cambio stagionale.[4] L’acquario dovrà offrire alle tartarughe un’altezza dell’acqua relativamente bassa rispetto a quella di altre specie; in generale dovrebbe essere pari ad almeno la lunghezza del carapace; ad ogni modo un gran numero di sassi, tronchi, ed arredi saranno necessari per evitare che la tartaruga si affatichi eccessivamente per respirare. L’acqua deve essere filtrata con un potente filtro esterno. Queste tartarughe sporcano parecchio l’acqua, dunque consiglio fin da subito di investire su filtri esterni sovradimensionati rispetto al litraggio della vasca.[5]
Il principale fattore di minaccia deriva dall'intensa cattura a cui è soggetta per fini alimentari e per la medicina tradizionale. È una delle specie più abbondanti tra quelle in vendita nei market per animali d'affezione a Taiwan e in altre città del Sud-est asiatico. Inoltre, la distruzione e il degrado dell'habitat causato dall'urbanizzazione e l'inquinamento minacciano la sopravvivenza di questa specie di pianura[3].