Il nome scientifico della famiglia è stato definito dal botanico contemporaneo James Lauritz Reveal (1941-2015) nella pubblicazione "Kew Bulletin. Kew, England - 66(1): 47. 2011" del 2011.[4]
Le specie di questa famiglia sono delle erbe con cicli biologici annuali o perenni. In genere sono piante a bassa crescita a volte con rizomi legnosi (Dodartia) con indumento sia glabro che pubescente. I fusti hanno portamenti orizzontali o ascendenti ed eretti e sono a sezione circolare oppure quadrangolare (a sezione quadrata) a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Sono presenti anche specie stolonifere (Lancea).[1][3][5][6]
Le foglie di solito sono sia basali che cauline, o solamente basali (formano delle rosette basali). Quelle cauline sono disposte sia in modo opposto che alternato (soprattutto nella parte superiore). La lamina, con o senza picciolo, è semplice (con forme da oblunghe a lanceolate o spatolate) o di tipo pennatifida e senza stipole. I margini sono interi o eventualmente seghettati o crenati. In alcuni casi il picciolo è alato.
Le infiorescenze sono scapose o sono dei racemi terminali con fiori brevemente pedicellati. I fiori (pochi) sono disposti a verticilli sottesi da alcune foglie bratteali.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante la formula fiorale è la seguente:
X, K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula
Calice: il calice è connato (gamopetalo), e termina con 5 lobi (i sepali) a volte più corti del tubo che può essere a forma campanulata. Il calice in genere è persistente e a maturazione contiene i frutti.
Corolla: la corolla, gamopetala, ha la forma di un tubo cilindrico terminante con cinque lobi (i petali) a simmetria bilaterale (zigomorfa) con forme profondamente bilabiate (struttura 2/3). A volte il palato del labbro superiore è pubescente. I colori sono bianco, viola o porpora scuro.
Gineceo: l'ovario è supero unico, bicarpellare (formato da due carpelli) e biloculare. La forma dell'ovario in genere è globosa e ottusa oppure ovoide; l'ovario può essere sia peloso che glabro. La placentazione è assile e gli ovuli sono anatropi e tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule[7]). Lo stilo è unico con stigma capitato con due sottili lobi (lamellari) ed è sensitivo (s'incurva a scatto se urtato o raggiunto dal polline).
Il frutto è una capsula a deiscenzaloculicida (oppure indeiscente in Lancea); è carnoso e simile ad una bacca. I semi sono molti (da 20 a 40) colorati da marrone a giallo con forme ellissoidi e testa liscia. L'embrione è diritto con endosperma sparso.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
L'habitat tipico per le specie di questa famiglia sono gli ambienti umidi in pianura o in montagna nelle regioni della Cina, Giappone, sud-est asiatico, Australia e Nuova Zelanda.
I generi di questo gruppo in passato sono stati assegnati a diverse famiglie come Scrophulariaceae (alcuni caratteri morfologici sono simili alle specie del genere Mimulus) o Phrymaceae (tribù Mimuleae Dum., 1829)[5]. Attualmente questo gruppo è riconosciuto come una famiglia separata in base ai nuovi sistemi di analisi di classificazionefilogenetica del "Angiosperm Phylogeny Group".[1][3]
Richard K. Rabeler & Craig C. Freeman, MAZACEAE Reveal (PDF), in Flora of North America, vol. 17, 15 febbraio 2013. URL consultato il 24 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2014).
Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.