Mepivacaina | |
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Nome IUPAC | |
N-(2,6-dimetilfenil)-1-metilpiperidin-2-carbossammide | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C15H22N2O |
Massa molecolare (u) | 246.34798 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 202-543-0 |
Codice ATC | N01 |
PubChem | 4062 |
DrugBank | DBDB00961 |
SMILES | CC1=C(C(=CC=C1)C)NC(=O)C2CCCCN2C |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a K | 7.7 |
Solubilità in acqua | 7000 mg/L a 23 °C |
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua | 1.95 |
Temperatura di fusione | 150.5 °C |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | 75% |
Metabolismo | epatico |
Emivita | 1.9-3.2 ore (adulto) 8.7-9 ore (neonato) |
Escrezione | urina |
Indicazioni di sicurezza | |
La mepivacaina è un farmaco anestetico locale con tempi d'azione molto rapidi ed effetto di breve durata.
È stata brevettata da Bofors nel 1957,[1] e viene anche commercializzata col nome Carbocaina.
Il farmaco si presenta prevalentemente in soluzione iniettabile. Viene commercializzata sotto forma di sale cloridrato del racemo, che consiste in R(-)-mepivacaina e S(+)-mepivacaina in proporzioni uguali.[2] Questi due enantiomeri hanno proprietà farmacocinetiche notevolmente diverse.[2]
La mepivacaina è controindicata per donne in stato di gravidanza o di presunta gravidanza.[senza fonte]
Come con tutti gli anestetici locali, l'uso di mepivacaina può causare effetti indesiderati. A seconda della concentrazione plasmatica, questi possono variare da sintomi neurologici ad aritmie cardiache.[3]
L'anestetico può causare reazioni allergiche e tossiche, con tremori, vertigini, disorientamento e un innalzamento della temperatura corporea.