Miyagawa Isshō (宮川一笑?; 1689 – 1779) è stato un pittore giapponese in stile ukiyo-e, raffigurante principalmente attori kabuki, geisha, lottatori di sumo, ed altri elementi della cultura urbana di tutti i giorni.
Fu allievo di Miyagawa Chōshun (1682–1752), il quale, a sua volta, è stato influenzato dalle opere di Hishikawa Moronobu. Come molti altri artisti di ukiyo-e, anche Issho ha prodotto una serie di shunga, dipinti di scene erotiche.
Issho è conosciuto per essere stato bandito da Edo nel 1752, insieme al suo padrone Chōshun; ciò è avvenuto dopo una disputa che sorse sopra il pagamento di una commissione di pittura in quel di Nikkō.[1] Un gruppetto di artisti conosciuti per esser parte detta scuola Kanō ha commissionato a Chōshun di dipingere alcune delle pareti del Santuario di Nikko, ma poi questi ha rifiutato poiché non erano più in grado di pagarlo.[1] A seguito del mancato pagamento delle prestazioni effettuate, il maestro Chōshun fu coinvolto in una rissa con colui che li avevano ingaggiato, rimanendo ferito alla testa.[2] Il figlio maggiore di Chōshun decise di vendicare l'offesa al padre, uccidendo l'insolvente e tre suoi allievi.[2] Chōshun venne esiliato da Edo insieme al suo pupillo Miyagawa Isshō a Nii-jima, isola al largo della penisola di Izu.[2][1] Mentre il maestro venne poi graziato, Isshō restò lì confinato, lavorando per i locali e morendovi nel 1779.[1]
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