Il modello nomologico-deduttivo (spesso abbreviato in modello D-N, dall'inglese Deductive-Nomological) è un modello inteso a chiarire la natura della spiegazione scientifica proposto da Carl Gustav Hempel e Paul Oppenheim nel loro articolo Studies in the Logic of Explanation del 1948.[1] Si fa riferimento ad esso anche con il nome modello a legge di copertura, sebbene non sia l'unico modello a richiedere l'uso di leggi di natura.
Il modello nomologico-deduttivo è diventato un classico della filosofia della scienza, e fu in seguito alla sua formulazione che nacque il dibattito filosofico sulla natura della spiegazione scientifica. Nel lessico utilizzato da Hempel, l'insieme delle conoscenze necessarie alla spiegazione di un fenomeno viene detto explanans: questo comprende una o più leggi di copertura e delle condizioni iniziali. Il fenomeno di cui si deve fornire la spiegazione viene detto invece explanandum. Le due caratteristiche fondamentali del modello sono:
Le condizioni generali necessarie per l'applicazione del modello sono:
Le prime tre condizioni sono formali, mentre l'ultima è empirica. Se tutte le condizioni sono verificate, si avrà un argomento valido con premesse vere: da questo seguirà che la conclusione è vera, ossia che l'explanandum è stato spiegato.