Attualmente insegna nel Dipartimento di studi afroamericani alla Temple University[1][2],
dove ha istituito il primo[3][4]
dottorato di ricerca in studi afroamericani.
Asante è noto per la sua concezione filosofica afrocentristica e i suoi studi di comunicazione tra nazioni, etnie e culture diverse.[5][6]
Ha fondato e dirige il Journal of Black Studies[7]
ed è autore di più di 65 libri.[8]
Molefi Kete Asante nacque col nome di Arthur Lee Smith Jr. a Valdosta (nello stato della Georgia), uno dei sedici figli degli operai Arthur e Lillie Smith.
Suo padre lavorava prima in un magazzino di arachidi e poi nella compagnia ferroviaria Georgia-Southern Railways. Nei primi anni settanta Asante cambiò il suo nome perché lo riteneva un nome da schiavo.[9][10]
Primo membro della sua famiglia a diplomarsi, Asante conseguì la laurea alla Oklahoma Christian University nel 1964, la laurea magistrale alla Pepperdine University nel 1965 e il Doctor of Philosophy alla Università della California, Los Angeles (nota anche come UCLA) nel 1968, tutti in Scienze della comunicazione.
È stato nominato professore ordinario all'età di 30 anni, alla State University of New York at Buffalo (nota anche come SUNY Buffalo).
Alla UCLA, con un altro ex-studente di quella università, Robert Singleton, fondarono il Journal of Black Studies, nel 1968. Per la pubblicazione si rivolsero a Sara Miller McCune, filantropa, una delle fondatrici e presidente della Sage Publications. La pubblicazione della rivista, bimensile, avvenne l'anno dopo con la Sage.[11] All'inizio degli anni ottanta si trasferì temporaneamente in Africa, dove tenne un corso di giornalismo allo Zimbabwe Institute of Mass Communication[12]
Ad Harare, la capitale dello Zimbabwe, nasce uno dei suoi tre figli, M. K. Asante Jr. (1982), autore e regista cinematografico. La madre è la coreografa Kariamu Welsh. Nel 1995 è stato nominato re di Tafo (Akyem, Ghana).[13][14][15]
Vive a Elkins Park in Pennsylvania con la moglie, Ana Yenenga, (entrambi coniugi in seconde nozze) originaria della Costa Rica e studiosa della cultura africana.[16] Asante ha una visione afrocentrica e ritiene l'Africa e in particolare l'Egitto il luogo di nascita della civiltà.
È stato criticato per questi punti di vista e per il suo atteggiamento estremo "circa il diritto dei professori bianchi di insegnare la storia dei neri americani".[17]
Il suo pensiero è stato principalmente influenzato da quello del defunto antropologo e scienziato senegaleseCheikh Anta Diop.
Nel 2007 la Gran Bretagna ha celebrato il centenario dell'abolizione della schiavitù[18]. Tony Blair ha rinnovato, in quell'occasione, le scuse per quei misfatti. Asante, intervistato da PeaceReporter, ha commentato: "Le dichiarazioni di Blair sono un primo passo ma la mia opinione è che qualsiasi scusa dovrebbe includere una promessa di risarcimento per l'Africa... Ovviamente il danno è impossibile da quantificare. Per questo il risarcimento dovrebbe essere più che altro un atto morale dovuto, un tentativo di riparare il danno fatto. È importante sottolineare che l'Africa non ha debiti di alcun tipo nei confronti dell'Europa".[19] Asante è apparso nei documentariFaces of Evil e 500 Years Later.[20]
Quest'ultimo scritto e prodotto dal figlio M. K. Asante Jr., ed è apparso anche nel suo sequel, diretto da Owen Alik Shahadah e intitolato Motherland, nel 2009. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi (60 Minutes, Today show, ecc.[21]) ed è stato consultato da quotidiani autorevoli come New York Times e Newsweek. Tra i numerosi riconoscimenti:
(EN) Egypt vs. Greece and the American Academy, con Mambo Ama Mazama, Chicago Heights, Illinois, African American Images, aprile 2002, ISBN0-913543-77-2.
(EN) Encyclopedia of African Religion, con Mambo Ama Mazama, Thousand Oaks, CA, Sage Publications, Inc., 2009-02-16, ISBN1-4129-3636-5.
(EN) Encyclopedia of Black Studies, con Mambo Ama Mazama, Thousand Oaks, CA, Sage Publications, Inc., dicembre 2004, ISBN0-7619-2762-X.
(EN) Handbook of Intercultural Communication, con Eileen Newmark e Cecil A. Blake, Thousand Oaks, CA, Sage Publications, Inc., 1979, ISBN0-8039-0954-3.
(EN) Spear Masters: An Introduction to African Religion, con Emeka Nwadiora, Lanham, MD, University Press of America, febbraio 2007, ISBN0-7618-3574-1.
(EN) The African American Atlas: Black History and Culture, con Mark T. Mattson, 2ª ed., MacMillan, settembre 1998, ISBN0-02-864984-2.
(EN) The Painful Demise of Eurocentrism: An Afrocentric Response to Critics, Trenton, New Jersey, Africa World Press, febbraio 2005 [1999], ISBN0-86543-743-2.
(EN) The Scream of Blood: Desettlerism in Southern Africa, Princeton, New Jersey, Sungai Books, 1998, ISBN1-889218-15-4.
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(EN) Molefi Kete Asante, pagina personale, su temple.edu, Temple University. URL consultato il 20 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2009).
^Il dipartimento di studi afroamericani venne creato alla Temple University nel 1969. Il primo dottorato di ricerca nel 1988. Vedi (EN) Black Studies Today; Out of Africa, and Back, su nytimes.com, The New York Times Company, 14 aprile 2002. URL consultato il 26 settembre 2009.
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(EN) Ronald L. Jackson, Sonja Brown Givens, Black Pioneers in Communication Research, Thousand Oaks, CA, Sage Publications Inc., 2007, p. 280, ISBN0-7619-2992-4.
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(EN) Dhyana Ziegler, Molefi Kete Asante: In Praise and Criticism, Nashville, TN, Winston Derek, 1995, p. 286, ISBN1-55523-699-5.
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Le informazioni riportate sono dello stesso Asante e sono tratte da:
(EN) Molefi Kete Asante, Ama Mazama, Encyclopedia of Black studies, Edizione illustrata, Thousand Oaks, CA, Sage Publications, 2005, pp. 531.
^ab
(EN) News and Events, su gsep.pepperdine.edu, Pepperdine University. URL consultato il 29 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2010).
^(EN) Multicultural Authors, su peopleseducation.com, Peoples Education. URL consultato il 29 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).
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(EN) Keynote Speakers - Molefi Kete Asante, su kwantlen.ca, Kwantlen Polytechnic University. URL consultato il 29 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2011).