I Mánekenk, o Aush o Haush, sono una popolazione indigena nativa americana estinta. Si suppone che avessero un'origine paleoamericana e non indo-americana, facendone il gruppo etnico più antico della Terra del Fuoco. Se tale ipotesi è corretta, il che è molto probabile[Perché è Molto probabile?], hanno abitato l'arcipelago della Terra del Fuoco per gli ultimi 10 000 anni.
I Mánekenk vivevano all'estremità sud-orientale dell'Isola Grande della Terra del Fuoco, a nord del canale di Beagle nella penisola Mitre, tra il capo San Pablo e la baia di Buen Suceso[1]. Sebbene l'isola degli Stati non sia mai stata abitata dalle popolazioni indigene, una leggenda aush narra di Si trattava di un gruppo etnico molto ridotto; il meno conosciuto tra le quattro popolazioni che abitavano questa regione. Eppure i Máneken furono i primi a mettersi in contatto con marinai europei. La prima descrizione fu data da James Cook, che li incontrò nella baia di Buen Suceso nel 1768.
Come i loro nemici i Selknam e al contrario degli Yamana e degli Kaweshkar, non sapevano navigare, passando tutta l'esistenza a terra. I Selknam li avevano ripetutamente cacciati dalle terre ricche di cacciagione, fino a costringerli nell'estremità sud-est del continente[1].
Si stima che, quando entrarono in contatto con gli europei, non fossero più di 600. Nel 1850, il loro numero venne estimato a 300. Nel 1890, secondo il missionario anglicano Thomas Bridges, restavano solo 60 Mánekenk. Nel 1911, Antonio Cotazzi riportò che ne rimanesse una sola famiglia di quattro persone[2]. Nel XXI secolo, questa tribù è totalmente scomparsa. Il figlio di Thomas Bridges, Lucas Bridges, che aveva imparato la lingua dei Selknam e degli Kaweshkar, tentò di apprendere dei rudimenti della lingua aush, ben diversa da quella dei vicini, arrivando a parlarla usando circa seicento parole, ma vi rinunciò, stimando che la lingua avrebbe avuto vita breve[1].
I Mánekenk erano abili cacciatori, con uno stile di vita nomade. Cacciavano il guanaco e condividevano molte usanze con i Selknam, come l'uso del piccolo arco e delle frecce di pietra, così come i vestiti fatti di pelli e la pratica del rituale di iniziazione dei giovani chiamato hain.