Niccolò I Ludovisi | |
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Principe di Piombino Duca di Zagarolo | |
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In carica | 21 aprile 1634 – 25 dicembre 1664 |
Predecessore | Isabella Appiano |
Successore | Giovanni Battista I Ludovisi |
Altri titoli | Principe di Gallicano Principe di Venosa Duca di Fiano Marchese di Populonia Signore di Gesualdo |
Nascita | Bologna, 1610 |
Morte | Cagliari, 25 dicembre 1664 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola |
Dinastia | Ludovisi |
Padre | Orazio Ludovisi |
Madre | Lavinia Albergati |
Coniugi | Isabella Gesualdo Polissena de Mendoza-Appiano Costanza Pamphili |
Figli | da Isabella: Lavinia da Polissena: Gregorio Filippo da Costanza: Giovanni Battista I Olimpia Lavinia Ippolita Nicolina |
Religione | Cattolicesimo |
Niccolò I Ludovisi (Bologna, 1610 – Cagliari, 25 dicembre 1664) fu signore di Gesualdo e principe di Piombino dal 1634 fino alla sua morte.
Era figlio di Orazio Ludovisi, patrizio di Bologna, Duca di Fiano e Zagarolo, comandante in capo dell'esercito pontificio (in quanto fratello del Papa Gregorio XV), e di Lavinia Albergati. Il cardinale Ludovico Ludovisi fu suo fratello.
Nel 1622, a 12 anni, ebbe la dispensa per sposare Isabella Gesualdo, nipote ed unica erede di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, dalla quale ebbe in dote tutti i possedimenti della potente omonima famiglia, tra cui il feudo di Gesualdo, nell'attuale provincia di Avellino, che ne rappresentava la capitale amministrativa. A seguito del matrimonio, assunse perciò il titolo di XVI signore di Gesualdo.
Dopo la prematura morte di Isabella, Niccolò si risposò nel 1632 con Polissena de Mendoza, figlia ed erede di Isabella Appiano, principessa di Piombino, alla morte della quale il piccolo Stato era passato al Regno di Spagna. Queste nozze garantirono ai Ludovisi una duratura sovranità su Piombino;[1] nel 1634, dopo aver pagato all'imperatore la considerevole somma di un milione di franchi, Niccolò venne infatti riconosciuto come principe di Piombino. Ebbe anche i titoli di marchese di Populonia, viceré spagnolo di Aragona (1660-1662) e di Sardegna (1662-1664)[2]; nel 1632, alla morte del fratello Ludovico, importante appassionato d'arte, ne ereditò le collezioni e la villa romana.
Si risposò infine nel 1644 con Costanza Pamphili, figlia di Olimpia Pamphili, principessa di San Martino al Cimino e cognata del papa Innocenzo X; da lei ebbe il figlio Giovanni Battista che gli successe in tutti i suoi feudi, essendo premorti gli altri figli maschi avuti dai precedenti matrimoni.
Morì a Cagliari nel 1664, all'età di 54 anni. Fu sepolto insieme alla moglie Costanza (e secondo quanto stabilito nel testamento di questa) nella chiesa di Sant'Ignazio, presso la cappella Ludovisi, impreziosita dalla tomba di Gregorio XV.[3] A Giovanni Battista Ludovisi, il cui unico figlio morì in tenera età, succedettero le sorelle Olimpia e Ippolita; quest'ultima, consorte di Gregorio Boncompagni, assieme al marito dette origine alla famiglia Boncompagni-Ludovisi.
Niccolò Ludovisi fu senza dubbio una figura determinante per la crescita urbana e sociale di Gesualdo. Si adoperò per il completamento delle opere intraprese da Carlo Gesualdo e arricchì il patrimonio urbano di strade, fontane, piazze e numerose altre opere civili, in modo da rendere al luogo gli aspetti compiuti di una vera e propria città barocca, rilanciata anche dal punto di vista sociale, con poeti come Cillo Palermo.
In particolare a lui si deve l'erezione della chiesa di Santa Maria della Pietà, l'ampliamento della chiesa madre di San Nicola e del convento dei Frati Cappuccini, l'edificazione della neviera, l'apertura della chiesa del SS. Rosario, la decorazione del castello con dipinti di pregevole fattura, la costruzione di una nuova maestosa porta di ingresso alla cittadina[4]. Quest'ultima opera, situata nei pressi della chiesa di Maria SS. Addolorata sull'attuale via Roma, è stata demolita agli inizi del Novecento e mai più ricostruita.
Il 22 aprile 2012 Gesualdo ha dedicato a Niccolò Ludovisi il largo antistante alla chiesa di Maria SS. Addolorata, ricavato dalla risistemazione urbana del piccolo borgo di case che circondava l'edificio prima del distruttivo terremoto del 23 novembre 1980.
Niccolò Ludovisi si sposò tre volte:[5]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Ludovico Ludovisi | Girolamo Ludovisi | ||||||||||||
Polissena Gozzadini | |||||||||||||
Pompeo Ludovisi, conte di Samoggia | |||||||||||||
Bernardina Sassoni | Annibale Sassoni | ||||||||||||
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Orazio Ludovisi, I duca di Fiano | |||||||||||||
Alessandro Bianchini, patrizio bolognese | Americo Bianchini | ||||||||||||
Taddea N. | |||||||||||||
Camilla Bianchini | |||||||||||||
Ippolita Legnani | … | ||||||||||||
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Niccolò I Ludovisi, IV principe di Piombino | |||||||||||||
Filippo Albergati | Fabiano Albergati | ||||||||||||
Pantasilea Baviera de Bonetti | |||||||||||||
Fabio Albergati, patrizio bolognese | |||||||||||||
Giulia Bargellini | … | ||||||||||||
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Lavinia Albergati | |||||||||||||
Antonio Bentivoglio, conte palatino | Lodovico Bentivoglio | ||||||||||||
Flaminia Orsi | |||||||||||||
Flaminia Bentivoglio | |||||||||||||
Alessandra Desideri | Bonifazio Desideri | ||||||||||||
Elena Paltroni | |||||||||||||
Controllo di autorità | VIAF (EN) 45106328 · ISNI (EN) 0000 0003 7441 3783 · SBN MUSV040034 · CERL cnp00550004 · LCCN (EN) n94021788 · GND (DE) 119203847 · BNE (ES) XX5603477 (data) · J9U (EN, HE) 987007417920705171 |
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