Oliviero Garlini

Oliviero Garlini
Garlini all'Inter nella stagione 1986-1987
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza177[1] cm
Peso71[1] kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex attaccante)
Termine carriera1992 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1975-1976Como3 (0)
1976-1977Empoli18 (6)
1977-1979Nocerina65 (9)
1979-1980Fano32 (14)
1980-1984Cesena119 (25)
1984-1986Lazio58 (19)
1986-1987Inter20 (4)
1987-1988Atalanta38 (18)
1988-1989Ancona23 (5)
1989-1990Ascoli17 (0)
1990-1991Ravenna24 (3)
1991-1992Corbetta9 (2)
Carriera da allenatore
2004-2011 DalmineGiovanili
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Oliviero Garlini (Stezzano, 4 marzo 1957) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Garlini alla Lazio nella stagione 1984-1985

Seconda punta, esordì in Serie A con la maglia del Como il 29 febbraio 1976. Dopo aver giocato per Empoli, Nocerina (con cui ottenne una storica promozione in Serie B) e Fano, ritornò in A con il Cesena promosso dalla B nel 1980-81, promozione a cui contribuì attivamente con 10 realizzazioni. In Romagna fece coppia con l'austriaco Walter Schachner realizzando 12 reti in due stagioni in massima serie e restando in bianconero anche dopo la retrocessione in B.

Nel 1984 si trasferì alla Lazio che, in preda a una grave crisi societaria, nel 1984-85, retrocesse in Serie B. Nel campionato successivo, con allenatore Luigi Simoni, Garlini fu capocannoniere in B con 18 reti.

Nel 1986 si trasferì all'Inter per 1,3 miliardi di lire,[2] dove fu chiuso da Alessandro Altobelli e Karl-Heinz Rummenigge. Passò così all'Atalanta con cui ottenne la promozione in A, poi all'Ancona, in Serie B, nella stagione 1988-89, per poi chiudere la carriera con Ascoli in A (stagione 1989-90, conclusa all'ultimo posto) e Ravenna in C1.[3]

Ha complessivamente totalizzato 118 presenze e 18 reti in Serie A, e 189 presenze e 55 reti in Serie B.

Allenatore e dirigente

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Appesi gli scarpini al chiodo, Garlini intraprende la carriera di allenatore e dal 2004 al 2011 guida le giovanili del Dalmine.

Entrò successivamente nello staff del Padova, chiamato dall'amico Alessandro Altobelli, come team manager, prima in serie B e poi in serie C1. Commise però una gaffe in una partita decisiva per la salvezza, Padova-Varese giocata il 3 aprile 1999, con i biancoscudati in vantaggio per 2-0: a tre minuti dalla fine della gara non impedì la sostituzione dell'unico giocatore under 21 della squadra rimasto in campo[4], contravvenendo a una regola della federazione. L'episodio costò una sconfitta a tavolino che a fine stagione fu determinante per la retrocessione dei biancoscudati.

Dal 2011 assume il ruolo di responsabile del settore giovanile dell'A.C. Bergamo Longuelo, società dilettantistica di Bergamo che milita nel campionato di Prima Categoria.

Nocerina: 1977-1978 (girone C)
1985-1986 (18 gol)
  1. ^ a b Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 1 (1984-1985), Panini, 2012, p. 41.
  2. ^ Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 3 (1986-1987), Panini, 2012, p. 10.
  3. ^ CalcioDiEccellenza :: Leggi argomento - carriere calciatori professionisti finiti nei dilettanti[collegamento interrotto]
  4. ^ Padova: Fedele si salva, Garlini paga per tutti, La Gazzetta dello Sport, 6 aprile 1999
  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.

Collegamenti esterni

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