Ona Šimaitė (Akmenė, 6 gennaio 1894 – Parigi, 17 gennaio 1970) è stata una bibliotecaria lituana presso l'Università di Vilnius, sfruttò la sua posizione per aiutare e salvare gli ebrei nel ghetto di Vilnius durante la seconda guerra mondiale. È stata riconosciuta come una Giusta tra le nazioni.
Nata ad Akmenė in Lituania il 6 gennaio 1894[1], divenne bibliotecaria presso l'Università di Vilnius nel 1940. Nel 1941, i nazisti invasero la Lituania e crearono il Ghetto di Vilnius. Iniziò a frequentare il ghetto con il pretesto di recuperare i libri della biblioteca dagli studenti universitari ebrei.[2] Nel corso dei tre anni successivi, contrabbandò cibo e armi leggere (aiutata da Kazys Boruta, tra gli altri)[3], oltre che provviste e documenti per la Brigata di Carta; operò anche come corriere per gli abitanti del ghetto in modo da mantenere i contatti con il mondo esterno.[4] Trovò anche alcune persone che avrebbero falsificato i documenti per gli ebrei, mise a disposizione la sua casa come rifugio temporaneo per gli ebrei e portò di nascosto alcuni bambini ebrei fuori dal ghetto alle famiglie che trovò disponibili a nasconderli.[4]
Nell'aprile 1944, fu arrestata e torturata dalla Gestapo. Il riscatto pagato dal rettore dell'università le risparmiò l'esecuzione immediata; fu deportata a Dachau e poi trasferita in un campo di internamento in Francia. Dopo la liberazione rimase in Francia lavorando come bibliotecaria, tranne per il periodo dal 1953 al 1956 trascorso in Israele.[2][4]
Il 15 marzo 1966, Yad Vashem riconobbe Ona Šimaitė come Giusta tra le nazioni,[1][5] piantando un albero in suo onore.[6] Morì a Parigi il 17 gennaio 1970[1] e, su sua richiesta, il suo corpo fu donato alla scienza. Nel 2015 le è stata intitolata a Vilnius la prima strada della Lituania in onore di un Giusto tra le Nazioni.[7]
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