Organizzazione internazionale della vigna e del vino | |
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(IT) Organizzazione internazionale della vigna e del vino (FR) Organisation Internationale de la vigne et du vin (EN) International Organisation of Vine and Wine (ES) Organización Internacional de la Viña y el Vino (DE) Internationale Organisation für Rebe und Wein | |
Abbreviazione | OIV |
Tipo | Organizzazione intergovernativa |
Fondazione | 3 aprile 2001 |
Scopo | informare, assistere, armonizzare, normalizzare e sostenere il settore vitivinicolo |
Sede centrale | [[Dijon]] |
Indirizzo | 35 rue de Monceau |
Area di azione | Mondo |
Presidente | Luigi Moio |
Direttore | John Barker |
Lingue ufficiali | italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco |
Membri | 48 |
Sito web | |
L'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, sigla OIV, è un'organizzazione intergovernativa costituita a Parigi il 3 aprile 2001.
Nel 1874 un gruppo di viticoltori provenienti da Francia, Italia, Svizzera, Austria e Germania si riunirono a Montpellier per affrontare le devastazioni causate dalla fillossera.[1] I congressi internazionali di Ginevra (1908) e di Parigi (1909), nell'affrontare il problema delle frodi, diedero una prima definizione di vino.[1]
Nel 1922 la Société française d'encouragement à l'agriculture, preoccupata per la situazione mondiale della viticoltura, propose la costituzione di un organismo internazionale del vino.[1] Dopo le conferenze di Genova e Parigi del 1923, senza risultati concreti, finalmente il 29 novembre 1924 a Parigi, i rappresentanti di Spagna, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Tunisia sottoscrissero l'accordo che costituiva l'Ufficio internazionale del vino.[1] Tale Ufficio aveva lo scopo di raccogliere, studiare e pubblicare informazioni idonee a dimostrare gli effetti benefici del vino; evidenziare le qualità «igieniche» del vino e della sua influenza nella lotta contro l'alcolismo; garantire la tutela degli interessi viticoli e il miglioramento delle condizioni del mercato internazionale; garantire una modalità uniforme di presentazione dei risultati dell'analisi del vino e stabilire tavole di concordanza dei metodi analitici utilizzati tra gli Stati.[2][3] Con le ratifiche previste dall'art. 9 dell'Accordo, l'Ufficio internazionale del vino entrò in forza il 3 dicembre 1927 a Parigi.[1]
Il 4 settembre 1958 il Congresso dei 29 paesi membri decise la nuova denominazione Ufficio internazionale della vigna e del vino.[4]
L'Assemblea generale, tenutasi a Buenos Aires il 5 dicembre 1997, decideva di adeguare l'OIV al nuovo contesto internazionale, in particolare l'Accordo TRIPs relativo al settore dei vini in sede Organizzazione mondiale del commercio.[5] I lavori preparatori si sono conclusi il 3 aprile 2001 con il nuovo Accordo che costituiva l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin),[6] quale «organismo intergovernativo a carattere scientifico e tecnico avente una competenza riconosciuta nel settore della vigna, del vino, delle bevande a base di vino, dell’uva da tavola, dell’uva secca e degli altri prodotti della viticoltura».[7]
L'obiettivo di questo organismo è l'audit e di consiglio per le differenti figure della filiera viti-vinicola ed in particolare nelle loro attività normative (norme, analisi chimico-fisiche o analisi qualitative... che sono l'oggetto di una sottocommissione dei "metodi d'analisi e di valutazione dei vini". Queste, creano dei testi che possono successivamente essere approvate dall'assemblea generale.
Un regolamento europeo (oggi abrogato a seguito della riforma dell'OCM-vino del luglio 2008) del 1999 dell'Unione europea precisa che l'assenza di metodi comunitari d'analisi ritenuti per la determinazione e la quantificazione di sostanze ricercate (metalli pesanti per esempio), i metodi d'analisi riconosciuti dall'assemblea generale dell'Ufficio internazionale della vigna e del vino, e da loro pubblicati, erano applicabili ed obbligatori dagli stati membri.
Questi metodi sono pubblicati periodicamente ed aggiornati in una raccolta[8].
Quest'organismo orienta i suoi lavori scientifici e può partecipare alla regolamentazione dei suoi membri nel settore viti-vinicolo o della salute.
Secondo il suo sito internet, l'OIV ha 3 grandi obbiettivi:
Al 31 dicembre 2020 i paesi aderenti erano 48.[9]
È presieduta attualmente da Luigi Moio, Professore di scienze e tecnologie alimentari dal Università degli Studi di Napoli Federico II, allo stesso tempo presidente del comitato scientifico e tecnico dell'OIV, assistito dai vicepresidenti Regina Vanderlinde e Markus Herderich. Il Direttore Generale è John Baker.
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