Figlio di un ingegnere edile, studia a Milano laureandosi al Regio Istituto Tecnico Superiore (il futuro Politecnico) nel 1910, e iniziando contemporaneamente l'attività professionale e la carriera accademica. A parte piccoli lavori, la sua prima attività è caratterizzata, tra il 1912 e il 1926, dalla progettazione di centrali idroelettriche per le "Imprese elettriche Conti", localizzate in val d'Ossola[2]. Durante la Grande Guerra Portaluppi presta servizio militare come ufficiale nel Genio.
Nel giugno del 1913 Portaluppi sposa Lia Baglia, nipote di Ettore Conti, che nel 1939 verrà da lui adottata in ex sorore. Dal loro matrimonio nasceranno nel 1914 Luisa e nel 1917 Oreste[3]. Dopo la guerra riprende l'attività professionale, continuando a progettare centrali idroelettriche (in Valtellina[4]) ed elettriche fino al 1930. Ottiene importanti committenze dall'alta borghesia milanese tra cui la Casa Atellani in Corso Magenta, il Palazzo della Banca Commerciale Italiana (1928-1932) e il Planetario Hoepli (1929-1930); tra i progetti residenziali ricordiamo il palazzo per la società Buonarroti-Carpaccio-Giotto (1926-1930), la casa Crespi in corso Venezia (1927-1930), il palazzo Crespi in piazza Crispi (1928-1932).
Piero Portaluppi fu protagonista dei principali episodi di rinnovo urbano promossi a Milano dal Fascismo e dal grande capitale finanziario[6]. Dopo la guerra, nonostante procedimenti di epurazione, continua l'attività di insegnamento come preside della Facoltà di architettura e vari impegni istituzionali (presidente dell'Ordine degli architetti, membro del CNR), mentre rallenta l'attività professionale, anche se i suoi progetti del periodo riguardano importanti edifici storici milanesi: Brera, convento di San Vittore, Ospedale Maggiore, Piccola Scala, sagrato di Piazza Duomo con Giannino Castiglioni, che scolpirà a Lierna una delle porte del Duomo. Agli anni 1949-1955 risale il palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, a Forlì, nella centrale Piazza Aurelio Saffi[7]. Negli anni cinquanta realizza inoltre un progetto con il designer Gualtiero Galmanini[8]. Viene sepolto al Cimitero Monumentale di Milano[9]. Il nome di Piero Portaluppi ha meritato l'iscrizione al Famedio del medesimo cimitero[10].
Palazzo dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni in piazza Diaz a Milano (1932-37)
Casa del Sabato degli Sposi alla V Triennale di Milano (1932-33, demolita, con BBPR, Lucio Fontana, Umberto Sabbioni, Luigi Santarella, Pietro Chiesa).
Cappella famiglia Cavacini, cimitero comunale di Castel Frentano (anni '30), la cappella fu commissionato al Portaluppi da Carlo Cavacini che, con i colleghi Marcello Troiani e Giuseppe Masini,
Palazzo viale Conizugna,14 Milano. con arch. Boschivi Impresa di costruzioni Antonio Bassanini
Villa Crespi "Il Biffo" a Merate (Lecco) (1935-38)
Edificio Ras, oggi Palazzo Beltrade in via Torino (1935-38, alterato)
Case Brughera in via Tiziano a Milano (1936-38)[11]
Piero Portaluppi, L'Architettura del Rinascimento nell'ex ducato di Milano 1450-1500, tip. A. Rizzoli e C., Milano 1914.
Piero Portaluppi, La casa de gli Atellani in Milano, Bestetti Edizioni d'Arte e Tumminelli, Milano 1922.
Piero Portaluppi e Raffaele Calzini, Il palazzo e la famiglia Durini in due secoli di vita milanese 1648-1848, Bestetti Edizioni d'Arte e Tumminelli, Milano 1923.
^Così appare identificato nei registri cimiteriali milanesi, consultabili tramite l'applicazione per dispositivi mobili "Not 2 4get",
^O. Selvafolta, “Fulgura Multiplicavit”: le centrali idroelettriche di Ettore Conti, Umberto Girola e Piero Portaluppi, in Accoppiamenti giudiziosi. Storia di progettisti e costruttori, a cura di A. Giorgi, R. Poletti, Skira, Milano 1995, pp. 23-63.M. Jakob, Una estetica della sorpresa: le centrali di Portaluppi e le forme dell'energia, in Molinari (a cura di) 2003, pp. 193-209; F.Polatti, Centrali idroelettriche in Valtellina: architettura e paesaggio. 1900-1930, 2003.