Pierre Laurent

Pierre Laurent
Pierre Laurent nel 2013

Vicepresidente del Senato
Durata mandato6 octobre 2020 –
1° octobre 2023
PresidenteGérard Larcher

Segretario nazionale del Partito Comunista Francese
Durata mandato20 giugno 2010 –
25 novembre 2018
PredecessoreMarie-George Buffet
SuccessoreFabien Roussel

Presidente del Partito della Sinistra Europea
Durata mandato5 dicembre 2010 –
17 dicembre 2016
PredecessoreLothar Bisky
SuccessoreGregor Gysi

Senatore francese
Durata mandato20 septembre 2013 –
1º ottobre 2023
PredecessoreNicole Borvo Cohen-Seat
Gruppo
parlamentare
CRC (2012-2017)
CRCE (dal 2017)
CircoscrizioneParigi

Consigliere regionale dell'Île-de-France
Durata mandato21 marzo 2010 –
18 dicembre 2015
Gruppo
parlamentare
Fronte di Sinistra

Dati generali
Partito politicoPCF
UniversitàUniversità Pantheon-Sorbona
ProfessioneGiornalista

Pierre Laurent (Parigi, 1º luglio 1957) è un giornalista e politico francese.

Ex-direttore della redazione de L'Humanité, è stato segretario nazionale del Partito Comunista Francese dal 20 giugno 2010 al 25 novembre 2018 e presidente del Partito della Sinistra Europea dal 2010 al 2016.

Figlio di Paul Laurent, deputato parigino e dirigente del PCF, milita nell'UEC durante i suoi studi di economia, divenendone segretario nazionale nel 1982 e mantenendo tale carica fino al 1985. Conseguita la laurea, entra come giornalista a L'Humanité.

Dapprima giornalista economico, diviene capo-redattore del quotidiano nel 1999, poi direttore della redazione nel novembre 2000. Sempre nel 2000, in occasione del 30º congresso, entra nel Consiglio nazionale del PCF.

Nel 2009, in occasione del 33º congresso del PCF, è il principale redattore del documento adottato dal congresso[1], di cui fa l'introduzione generale[2]. Viene nominato coordinatore nazionale - il numero 2 del partito - con l'incarico di animare la direzione collegiale del PCF. Lascia quindi le sue funzioni alla direzione de L'Humanité[3].

Guida la lista « Ensemble pour des régions solidaires, écologiques et citoyennes » (Front de Gauche, Alternative citoyenne, Alternatifs…) in Île-de-France in occasione delle elezioni regionali del 2010[4][5], ottenendo il 6,55% dei suffragi espressi al primo turno, davanti al Nuovo Partito Anticapitalista (3,13%) e al MoDem (3,98%).

Succede a Marie-George Buffet come segretario nazionale a giugno 2010[6].

A dicembre, davanti al 3º congresso del Partito della Sinistra Europea, difende con Francis Wurtz l'idea di un'iniziativa europea consistente nel raccogliere un milione di firme per la creazione di un « Fondo di sviluppo umano » a livello europeo. Al termine del congresso, il 5 dicembre 2010, è eletto Presidente della Sinistra Europea[7], incarico che conserva fino al 17 dicembre 2016.

  1. ^ (FR) Sylvia Zappi, Guerre de clans pour la succession de Marie-George Buffet au PCF, in Le Monde, 7 ottobre 2008. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  2. ^ (FR) Sébastien Crépel, PCF. Cinq idées à renforcer dans la base commune, in L'Humanité, 12 dicembre 2008. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  3. ^ (FR) Dany Stive, Pierre Laurent quitte l'Humanité, in L'Humanité, 22 dicembre 2008. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  4. ^ (FR) Philomène Bouillon, Le Front de gauche se pose comme "la" vraie gauche pour les régionales, in La Dépêche, 10 gennaio 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  5. ^ (FR) Mina Kaci, Pierre Laurent. Portrait de campagne en Île-de-France, in L'Humanité, 16 febbraio 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  6. ^ (FR) PCF: après le congrès, les travaux pratiques, in L'Humanité, 1º luglio 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  7. ^ (FR) Le Français Pierre Laurent élu à la tête du Parti de la gauche européenne, in Le Point, 5 dicembre 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Segretario nazionale del Partito Comunista Francese Successore
Marie-George Buffet 20 giugno 2010 – 25 novembre 2018 Fabien Roussel

Predecessore Presidente del Partito della Sinistra Europea Successore
Lothar Bisky 5 dicembre 2010 – 17 dicembre 2016 Gregor Gysi
Controllo di autoritàVIAF (EN179151238 · ISNI (EN0000 0003 5606 7944 · LCCN (ENno2013011048 · GND (DE1102542660 · BNF (FRcb16538313k (data)