Pietro Maggi (pittore)

Pietro Maggi (Milano, 1660 circa – 1738 circa) è stato un pittore italiano, allievo di Filippo Abbiati.

Chiesa di San Marco (Milano): Apparizione dell'angelo a S. Monica, di Pietro Maggi (1714).

Gli anni di nascita e di morte non sono noti con precisione. Riguardo alla nascita, essa viene posta almeno negli anni sessanta del XVII secolo, dal momento che nel 1682 il suo nome è già presente tra quelli dei pittori della seconda Accademia Ambrosiana[1].

Anche l'anno di morte non è noto con precisione. Alla data del 23 aprile 1738 risultava già defunto[2]. L'ultima sua opera conosciuta, due affreschi nella basilica di Sant'Ambrogio sono del 1737-38.[3].

È autore di numerose opere di soggetto sacro, tra l'altro anche nel duomo di Milano, in quello di Monza e nella chiesa di Santa Maria di Canepanova a Pavia.

Tra le sue opere a soggetto profano si segnala:

  • Le nozze di Ercole e Ebe, affresco nelle sale superiori di Palazzo Durini a Milano[4]
  • I frutti della Guerra, grande medaglia ad affresco nella grande anticamera di palazzo Modignani a Lodi.
  • gli affreschi di Palazzo Mezzabarba a Pavia.
  1. ^ Coppa (1995), Caprara (1995).
  2. ^ Coppa (1989).
  3. ^ Coppa (1997) p. 90 e 92.
  4. ^ * Touring Club Italiano, Milano (Volume 27 di Guida d'Italia', Milano, Touring Editore, 199810 ISBN 9788836512492, p. 330.
  • Simonetta Coppa, "La pittura del Seicento e del Settecento", in: R. Conti (a cura di), Monza. Il duomo e i suoi tesori, vol. II, Milano 1989, pp. 245, 259.
  • Simonetta Coppa, "Il rinnovamento artistico del duomo di Monza dall'età dei Borromei alla fine dell'ancien régime. Le fonti, lo stato degli studi e le nuove prospettive di ricerca", in: R. Cassanelli - R. Conti (a cura di), Il duomo di Monza. Itinerario barocco, Milano 1995, p. 59.
  • Simonetta Coppa, "Il Seicento e il Settecento", in: C. Capponi (a cura di), La basilica di S. Ambrogio in Milano, Milano 1997, p. 84-93.
  • V. Caprara, "Pietro Maggi", in: R. Cassanelli - R. Conti (a cura di), Il duomo di Monza. Itinerario barocco, Milano 1995, p. 162.

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