Più presso a te, Signor, traduzione italiana di Nearer, My God, to Thee, è un innocristiano del XIX secolo, scritto dalla poetessa britannica Sarah Flower Adams (1805-1848) basandosi sul sogno di Giacobbe raccontato nel Libro della Genesi (28,11–19)[1] e sulla canzone del 1865 Bethany scritta dall'americano Lowell Mason (1792-1872). In Italia, l'inno è il numero 316 dell'innario cristiano ed è noto anche con il titolo Credo in te, Signor, che però si allontana di più dalla traduzione originale.[2]
L'inno ha la fama di essere stato, probabilmente, l'ultimo brano suonato dall'orchestra di bordo del transatlantico Titanic prima del suo tragico inabissamento, avvenuto durante la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 a causa dello schianto contro un iceberg. Tutti i membri dell'orchestra, guidata dal violinistaWallace Hartley, sono morti nel naufragio, e le testimonianze dei superstiti riguardo all'ultimo brano suonato sono contraddittorie, per cui non si sa di preciso se la leggenda sia veritiera o meno.[3]
Il testo originale dell'inno è il seguente. Il sesto verso inizialmente non era presente e fu aggiunto successivamente dal vescovo di Exeter Edward Henry Bickersteth Jr.:[4][5]
Nearer, my God, to Thee, nearer to Thee!
E'en though it be a cross that raiseth me;
Still all my song shall be nearer, my God, to Thee,
Coro: Nearer, my God, to Thee, nearer to Thee!
Though like the wanderer, the sun gone down,
Darkness be over me, my rest a stone;
Yet in my dreams I'd be nearer, my God, to Thee,
Nearer, etc.
There let the way appear steps unto heav'n;
All that Thou sendest me in mercy giv'n;
Angels to beckon me nearer, my God, to Thee,
Nearer, etc.
Then with my waking thoughts bright with Thy praise,
Out of my stony griefs Bethel I'll raise;
So by my woes to be nearer, my God, to Thee,
Nearer, etc.
Or if on joyful wing, cleaving the sky,
Sun, moon, and stars forgot, upwards I fly,
Still all my song shall be, nearer, my God, to Thee,