Il nome del genere "Pleurophyllum" deriva dal greco "pleuron" (pleura), che significa "costola", e "phyllon" (phyllon), che significa "foglia".[4][5]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Joseph Dalton Hooker (1817-1911) nella pubblicazione " Botany of the Antarctic Voyage ...Volume 1. Flora Antarctica" ( Bot. Antarct. Voy. I. (Fl. Antarct.). 1: 30, t. 22, 24) del 1844.[6]
Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo perenne robusto di tipo rosulato. Tutte le piante sono ricoperte da peli sericei argentati a peli bianco-tomentosi.[7][8][9][10][11][2][12]
Fusto. La parte aerea normalmente è eretta e semplice o poco ramosa.
Foglie. Le foglie in genere sono grandi e disposte in modo alternato e sessile. Sono presenti sia foglie basali (in rosette) che cauline (più ridotte). La lamina è semplice con forme da ampiamente ellittiche a obovate con apici subacuti; i margini sono interi o dentati. La superficie abassiale, nella maggior parte delle specie, è ricoperta da un denso tomento bianco-ferruginoso (tricomi lunghi a forma di "T" o di "Y", o lepidoto-lucenti). La consistenza varia da coriacea a subcarnosa. Sono presenti da 30 a 40 venature parallele. Le foglie cauline hanno forme strettamente ellittiche con 5 - 9 venature.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte da alcuni capolini in formazioni racemose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato (raramente discoidale o disciforme). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche-depresse, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme lineari-lanceolate e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie. Il ricettacolo, alveolato, in genere è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma è piatta.
fiori del raggio (esterni): da 15 a 30 per capolino sono femminili e sono disposti su 1 - 3 serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte sono presenti degli staminoidi;
fiori del disco (centrali): sono più numerosi (60 per capolino) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o (raramente) funzionalmente maschili.
fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è trilobata o profondamente tripartita; il colore varia da bianco a porpora;
fiori del disco: la forma è tubulare con lembo (parte terminale della corolla) campanulato terminante in 4 - 5 lobi; i lobi, patenti, hanno una forma lungamente ovata e sono ricurvi; il colore è porpora.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono caudate; le appendici apicali delle antere sono vistose; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[11][14]
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.[7] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[15] I due bracci dello stilo hanno una forma deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli. Lo stilo dei fiori del raggio è supinato.
achenio: gli acheni, con forme elongate-compresse (fiori del raggio) o subquadrate (fiori del disco), hanno alcune coste laterali densamente setolose; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole con punte a forma di ancora non sono presenti;
pappo: il pappo è formato da 2 - 3 serie di setole scabre o subpiumose.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Pleurophyllum (insieme alla sottotribù Celmisiinae) è incluso nel lignaggio "Basal grade". In particolare fa parte del sottogruppo relativo agli areali dell'Oceania.[2]
Il genere di questa voce, insieme ai generi Macrolearia e Damnamenia è a capo del clade "Pleurophyllum " (uno dei due cladi in cui è suddivisa la sottotribù Celmisiinae ). Questo clade è definito dalle corolle dei fiori del disco ciatiforme (a forma di coppa) e colorate dal viola al rosso scuro (carattere assente negli altri membri delle Celmisiinae). Altre caratteristiche significative del clade sono: la particolare forma di crescita (piccolo-arboreo), la presenza di specifici tricomi nelle foglie e nelle corolle a disco, la morfologia dei bracci dello stilo e la presenza/assenza di staminodi e nella morfologia degli acheni.[19]
In precedenti trattazioni questo genere è descritto all'interno della sottotribù Hinterhuberinae (ora sinonimo della sottotribù Baccharidinae).[11]
I caratteri distintivi del genere di questa voce sono:[11]
il portamento di queste specie è erbaceo robusto;
le infiorescenze sono di tipo racemoso;
la forma delle foglie è ampia con molte venature longitudinali.
Il livello di ploidia principale è 12x (ma anche 10x, 24x, 32x, 36x e 48x).[2]
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.