Poseidon | |
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Immagine di un prototipo del Poseidon, 2019 | |
Descrizione | |
Tipo | AUV |
Costruttore | Rubin |
In servizio | 2027 (previsto) |
Peso e dimensioni | |
Lunghezza | 24 m |
Diametro | 1,60 m |
Prestazioni | |
Vettori | Belgorod Khabarovsk |
Gittata | 11.500 km |
Velocità | 100 km/h (56 nodi) |
Profondità operativa massima | 975 m |
Motore | nucleare con pump jet |
Esplosivo | cobalto da 2 Mt |
dati tratti da: Le nuove armi strategiche della Russia[1] | |
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Il Poseidon[2][3] (in cirillico: Посейдон nome in codice NATO: Kanyon)[4], precedentemente noto col nome in codice di progetto Status-6, è un veicolo sottomarino senza pilota a propulsione nucleare di fabbricazione russa, attualmente in fase avanzata di sviluppo, progettato dal Bureau Rubin ed equipaggiato di una testata nucleare al cobalto-60.
Presentato ufficialmente il 1º marzo 2018 nel corso dell'annuale discorso alla nazione del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il Poseidon è de facto un siluro nucleare, in grado di infliggere danni irreparabili su ampie porzioni di costa e di entroterra. Tali risultati sarebbero possibili dalla combinazione degli effetti dell'esplosione della testata del vettore che, accreditata secondo i report iniziali di una potenza prossima ai 100 Mt, oltre a contaminare ampi tratti di mare a scapito di fauna e flora acquatiche, produrrebbe un'onda anomala tale da distruggere ogni attività umana.[5] Stime più recenti, invece, ne hanno ridimensionato la potenza a 2 Mt.[6]
Trasportato esternamente allo scafo di un sottomarino madre, i vettori designati all'utilizzo del Poseidon sono il Belgorod e il Chabarovsk. Entrambi i vettori sono stati opportunamente modificati per assolvere a tale compito.
Negli anni 1950 lo Strategic Air Command americano avrebbe potuto distruggere l’Unione Sovietica con un attacco nucleare preventivo, senza che quest’ultima potesse opporsi o effettuare ritorsioni. Il fisico nucleare Andrei Sakharov propose lo sviluppo di un siluro armato con una testata nucleare da 10 Mt, in grado di devastare le coste degli Stati Uniti d'America, generando uno tsunami di enormi proporzioni, con onde alte 500 m,[7] e inquinando le aree costiere con le radiazioni residue, al fine di distruggere l’industria ittica.[8][9]
Il 9 novembre 2015,[1] durante un incontro avvenuto a Sochi, nel sud della Russia, tra il Presidente Vladimir Putin e alcuni alti funzionari della difesa, alcune emittenti televisive locali ripresero tra le mani di un generale[1] il progetto di un segretissimo drone sottomarino, denominato in codice Ocean Multipurpose System: Status-6.[8][9][10] I notiziari serali della NTV e di Channel One[N 1] del 10 novembre successivo mostrarono il filmato dell’incontro, compreso il documento con disegni e dettagli del progetto Status-6.[11] Il documento afferma che il sistema d’arma progettato sarà in grado di creare "estese zone di contaminazione radioattiva" nelle aree costiere "nemiche", rendendole "inadatte" per attività militari, economiche o di altro tipo "per lungo tempo". La reazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov alla fuga di informazioni fu moderata[N 2] ma pochi servizi di informazione credettero che un simile progetto fosse sfuggito per una fortuita coincidenza ai militari russi, in quanto la riunione verteva proprio sulle contromisure da adottare in uno scontro ipotetico contro la NATO e gli Stati Uniti.[12] Il giornale governativo Rossiiskaya Gazeta in seguito ha riportato i dettagli dell'arma, senza mostrare il diagramma apparso in televisione.
Secondo l'agenzia di intelligence americana CIA, l'incidente in televisione sarebbe stato solo un abile tentativo di disinformazione.[13]
In una intervista rilasciata a Radio Sputnik, che fa parte dell'agenzia statale russa Sputnik, dal caporedattore della rivista Natsionalnaya Oborona Igor Korotchenko, quest'ultimo ha fornito alcuni dettagli sul sistema d'arma Status-6, che sarebbe una risposta asimmetrica allo schieramento del sistema di difesa missilistica NMD[N 3] da parte degli Stati Uniti e della NATO, consentendo di trasportare una testata nucleare di grande potenza sulle coste statunitensi, neutralizzando qualsiasi dispositivo di difesa americano.[14] Secondo Korotchenko, lo Status-6 non sarebbe stato pronto prima del 2019, ma alcune agenzie di intelligence occidentale hanno dichiarato che il 27 novembre 2015 ha avuto luogo un lancio sperimentale di tale sistema da parte del sommergibile sperimentale S-90 "Sarov".
Nel maggio 2022 il conduttore televisivo Dmitrij Kiselëv, intervistato dalla TV di Stato russa Channel One, ha dichiarato che il drone sottomarino può provocare un'onda marina radioattiva alta 500 metri e capace di distruggere il Regno Unito. La velocità di 125 mPh è sufficiente per non essere intercettati dai cacciatorpedinieri esistenti.[15][16]
Il mini-sottomarino robot Status-6 sarebbe sviluppato da Rubin ,[1] un ufficio di progettazione di sottomarini a San Pietroburgo armato con una testata nucleare al cobalto-59 da 10 megatoni,[5] che in caso di esplosione potrebbe trasformarsi nel ben più radioattivo cobalto-60, in grado di inquinare vasti tratti di mare per un periodo di almeno cinque anni.[5] Lanciato dai sottomarini a propulsione nucleare della classe Oscar[17] K-139 Belgorod[N 4] 09852 e classe Yasen modificata Chabarovsk[1] 09851,[8] il drone sottomarino sarebbe in grado di "evitare tutti i dispositivi di localizzazione acustica e altre trappole".
Secondo il documento, il drone avrebbe potuto essere lanciato da due nuovi modelli di sottomarini che la Russia aveva iniziato a produrre negli ultimi tre anni, ed avrebbe una portata massima tra le 5400 e le 6300 miglia nautiche (tra i 10000 e gli 11700 chilometri circa), viaggiando ad una velocità di crociera di 30 nodi (circa 55 km/h), ma con spunti di accelerazione fino a raggiungere una velocità massima di 100 nodi (185 km/h, 115 mph)[10][11][18] ad una profondità di 1.000 metri[19] grazie alla propulsione affidata ad un piccolo reattore nucleare dotato di pump-jet. Il drone è dotato di ogni tecnologia stealth disponibile al fine di ridurre la traccia acustica.[7][11]
Recenti informazioni hanno ridotto la velocità massima a 56 nodi (100 km/h),[1] e la profondità massima raggiungibile a 975 m,[1] mentre confermano la gittata a 11500 km.[1]
presumibilmente a partire dal 2027