Preludio alla guerra

Preludio alla guerra
Titolo originalePrelude to War
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1942
Durata53 min
Dati tecniciB/N
Generedocumentario
RegiaFrank Capra (non accreditato), Anatole Litvak (non accreditato)
SceneggiaturaEric Knight (non accreditato), Anthony Veiller (non accreditato)
FotografiaRobert J. Flaherty (non accreditato)
MontaggioWilliam Hornbeck (non accreditato)
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Preludio alla guerra è un film di propaganda del 1942 diretto da Frank Capra e Anatole Litvak, primo episodio della serie Why We Fight, realizzata dal Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1943 ha vinto il Premio Oscar come miglior documentario.

Nel 2000 è stato inserito, insieme agli altri episodi della serie, fra i film preservati nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso.

Il film si apre su una parata delle forze armate statunitensi. La voce narrante chiede «Perché gli americani sono in marcia?». Risponde elencando una serie di teatri di guerra (Pearl Harbor, Gran Bretagna, Francia, Cina, Cecoslovacchia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Grecia, Belgio, Albania, Jugoslavia, Russia), mentre vengono mostrate immagini di guerra e distruzione.

(EN)

«This is a fight between a free world and a slave world.»

(IT)

«Questo è un combattimento fra un mondo di libertà ed un mondo di schiavitù.»

In quale modo il "nostro" mondo è diventato libero? Solo con una lunga, incessante storia di sforzi e lotte. Alcune personalità eccezionali (Mosè, Maometto, Confucio, Gesù) hanno spiegato che gli uomini sono stati creati liberi, e alcuni Stati hanno posto questo concetto come base del proprio ordinamento (Costituzione degli Stati Uniti). Grandi uomini hanno vissuto e combattuto per la libertà: George Washington, Thomas Jefferson, Giuseppe Garibaldi, Lafayette, Simón Bolívar, Abraham Lincoln.

Nell'"altro" mondo il corso della storia ha preso una direzione diversa. In Italia, nella speranza di risolvere i problemi economici, è stata sacrificata la democrazia per affidarsi ad un solo uomo, Benito Mussolini. In Germania, ad approfittare del caos seguito alla prima guerra mondiale, del desiderio di vendetta e della connaturata tendenza nazionale alla disciplina è stato Adolf Hitler. In Giappone, a contare è solo la volontà dell'imperatore, una divinità per i giapponesi, disposti a sacrificare ad esso e ai suoi piani imperialistici la propria libertà. Il fascismo e il nazismo trasformano i singoli individui in folla, massa, privandoli dei loro diritti di esseri umani.

Mentre la propaganda di Stato prende il posto della libertà di stampa, la libertà di espressione viene colpita nel modo peggiore, con l'uccisione degli oppositori politici, quali il leader socialista Giacomo Matteotti in Italia.

(EN)

«Only the application of brute force used continuously and ruthlessly can bring about the decision in favor of the side it supports.»

(IT)

«Solo l'applicazione di un uso ininterrotto e spietato della forza bruta può condurre alla decisione in favore della posizione che si sostiene.»

«Con una mazza si può imporre il silenzio ai più grandi intelletti del mondo.»

A venir meno è anche la libertà religiosa. In Germania, vengono sciolte associazioni religiose, bruciate sinagoghe, rimosse le croci cristiane da tutte le chiese e sostituite con «il simbolo immortale della Germania, la svastica», centinaia di uomini religiosi sono perseguitati, imprigionati, uccisi. L'unico intermediario tra il popolo e Dio deve essere il Führer, il signore e salvatore di un mondo nuovo.

Le nuove generazioni sono formate secondo i principi e valori dei regimi autoritari.

(EN)

«I want to see again in the eyes of youth the gleam of the beast of prey.»

(IT)

«Voglio vedere negli occhi dei giovani lo scintillio del predatore.»

Il mondo dominato dalle Potenze dell'Asse

Mentre la ricerca della pace e della sicurezza porta negli anni venti ad una serie di trattati internazionali che dovrebbero scongiurare nuove guerre mondiali e negli Stati Uniti alla scelta del disarmo e dell'isolazionismo, i leader di Italia, Germania e Giappone inculcano nei loro popoli l'idea che siano destinati a conquistare e dominare il mondo: in Italia viene affermata l'idea di restaurare la gloria dell'antico Impero romano, in Giappone che dominare l'intero Pacifico sia un proprio diritto. Le mire espansionistiche dei tre Stati sono chiaramente dimostrate da massicci programmi di riarmo.

L'aggressione ed occupazione ingiustificata della Manciuria da parte del Giappone nel settembre 1931, condannata come ingiustificata da parte della Società delle Nazioni, mette fine alla sicurezza collettiva e dà via libera alle aggressioni. A seguire per primo l'esempio è Mussolini che, nella necessità di spostare l'attenzione dai problemi interni, sceglie come facile obiettivo l'Etiopia, priva di un esercito moderno. Il prossimo non può che essere Hitler.

Questo è quello per cui stiamo combattendo: la libertà da questi nemici. Noi o loro: due mondi si contrappongono l'un l'altro, uno deve prevalere, l'altro perire.

(EN)

«... victory of the democracies can only be complete with the utter defeat of the war machines of Germany and Japan.»

(IT)

«... la vittoria delle democrazie potrà essere compiuta solo con la totale sconfitta delle macchine da guerra di Germania e Giappone

Riconoscimenti

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