Rafael I Bidawid patriarca della Chiesa caldea | |
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Il patriarca Bidawid nel 1990 | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 17 aprile 1922 a Mosul |
Ordinato presbitero | 22 ottobre 1944 |
Nominato eparca | 20 giugno 1957 dal Sinodo della Chiesa Caldea |
Consacrato eparca | 6 ottobre 1957 dal patriarca Yosep VII Ghanima |
Elevato patriarca | 21 maggio 1989 dal Sinodo della Chiesa Caldea (confermato l'11 giugno 1989 da papa Giovanni Paolo II) |
Deceduto | 7 luglio 2003 (81 anni) a Beirut |
Rafael I Bidawid (in arabo مار روفائيل الاول بيداويد?, Mār Rūfāʾīl al-awwal Bīdāwīd) (Mosul, 17 aprile 1922 – Beirut, 7 luglio 2003) è stato un patriarca cattolico iracheno.
Nato il 17 aprile 1922 nella città dell'Iraq settentrionale di Mosul, qui seguì i suoi primi studi scolastici e di seminario. Fu ordinato sacerdote il 22 ottobre 1944 a Roma e nel 1946 ottenne il diploma di dottore in Filosofia e Teologia. Tra il 1948 e il 1956 operò come professore di Filosofia e Teologia a Mosul. Il 6 ottobre 1957, all'età di 35 anni, fu ordinato eparca di Amadiya dal patriarca Yusef VII Ghanima.[1] Come eparca di Amadiya sperimentò direttamente il dramma dell'esodo dei cristiani dall'Iraq settentrionale. Fu poi nominato eparca di Beirut dei Caldei nel 1966.
Il 21 marzo 1989 fu eletto patriarca di Babilonia dei Caldei. La sua elezione fu convalidata da papa Giovanni Paolo II l'11 giugno 1989.[2] Durante il suo patriarcato istituì il "College di Babilonia", che divenne un'istituzione di prestigio nel campo dell'istruzione per la Chiesa cattolica caldea.[3] Parlava ben 13 lingue. Morì a Beirut il 7 luglio 2003.[4]
In quanto capo di una forte minoranza di 600.000 fedeli, egli fu obbligato ad essere cauto. Una volta giunse persino a definire Saddam Hussein come "un vero gentiluomo". Il ministro degli Esteri di quest'ultimo, Tariq Aziz, era Caldeo e la Chiesa godeva di una certa quale "protezione" durante la dittatura.[5]
In un'intervista con Bidawid, pubblicata nel 2003, egli commentando la disputa sulla denominazione "Assiro", dichiarò il suo punto di vista circa l'appartenenza etnica:
In un'intervista al "The Assyrian Star" del settembre-ottobre 1974, si dice che abbia dichiarato:
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
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