Rivolta di Tarnovo parte della Lunga Guerra | |
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Data | 1598 |
Luogo | Veliko Tărnovo (Bulgaria) |
Esito | Brutale repressione ottomana della rivolta |
Schieramenti | |
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La prima rivolta di Tarnovo ( in bulgaro Първо търновско въстание?, Parvo tarnovsko vastanie ) fu una rivolta bulgara contro il dominio ottomano nella ex-capitale bulgara di Veliko Tărnovo, scoppiata nel 1598 e duramente repressa dai Turchi.
La rivolta fu organizzata da leader religiosi, personaggi pubblici e mercanti:
Đorđić si garantì il supporto dei potentati cristiani impegnati nella c.d. Lunga Guerra contro l'Impero ottomano: gli Asburgo d'Austria ed i voivoda Sigismondo Bathory di Transilvania e Michele il Coraggioso di Valacchia. Il piano della rivolta fu organizzato a Vienna nel 1597 e prevedeva che lo scoppio dei disordini a Veliko Tărnovo fosse contemporaneo all'invasione della Bulgaria da parte dei Valacchi.[2]
Nell'autunno del 1598, Michele il Coraggioso valicò il Danubio, pose d'assedio Nicopoli (10 settembre) ed occupò Vidin. A Tarnovo, 12.000 persone si ribellarono al giogo ottomano, intronarono come Zar di Bulgaria tale Shishman III, presunto discendente della dinastia Shishman, e dichiararono l'indipendenza da Istanbul. Le autorità ottomane reagirono prontamente alla sollevazione bulgara, riconquistando rapidamente la città e sopprimendo brutalmente la rivolta. Di conseguenza, circa 16.000 bulgari fuggirono dal territorio ottomano e attraversarono il Danubio per stabilirsi nella vicina Valacchia autonoma, ove stabilirono una comunità bulgara.
Non è oggi chiaro quale fu l'effettiva portata di questa "Prima Rivolta di Tarnovo". Secondo informazioni frammentarie potrebbe aver incluso le regioni di Ocrida, ove fu ucciso l'arcivescovo locale, così come Sofia e Niš, dove i viaggiatori austriaci menzionano di aver visto cadaveri impalati e teste umane mozzate.[3]