Saldutiškis città | |
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Localizzazione | |
Stato | Lituania |
Contea | Utena |
Comune | Utena |
Territorio | |
Coordinate | 55°21′10″N 25°48′50″E |
Altitudine | 166 m s.l.m. |
Abitanti | 343 (2011) |
Altre informazioni | |
Lingue | lituano |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
Saldutiškis (in polacco: Syłgudyszki) è una città del distretto di Utena della contea omonima, nel nord-est della Lituania. Secondo un censimento del 2011, la popolazione ammonta a 343 abitanti[1].
Costituisce il centro principale della sua seniūnija.
Oltre alla variante polacca Syłgudyszki, il centro urbano è indicato anche con i nomi Saldutishkis, Trunkuny, o Saldatiškio (nelle differenti versioni di dialetti locali)[2].
Il villaggio viene menzionato per la prima volta in atti ufficiali nel tardo XVIII secolo, quando si attesta l’acquisizione delle terre di Saldutiškis da parte della casata Jałowiecki (Jaloveckis in lituano)[3]. Due dei membri più famosi di questa famiglia furono il Generale Bolesław Jałowiecki (Boleslovas Jaloveckis, morto nel 1917) e suo figlio Mieczysław Jałowiecki (1876–1967), diplomatico e agronomo che operava a servizio della Seconda Repubblica di Polonia durante il periodo interbellico. Bolesław creò un parco ricco di varietà botaniche.
Il centro urbano cominciò a svilupparsi con l’ultimazione dei lavori avvenuta nel 1899 della ferrovia a scartamento ridotto che permetteva di raggiungere Panevėžys e Švenčionėliai. La stazione ferroviaria rispetta i canoni dello stile Zakopane.[4]
Durante la Grande Guerra, la tenuta della famiglia sopraccitata fu abbandonata e saccheggiata. Come conseguenza del conflitto, Saldutiškis entrò a far parte del Regno di Lituania. In quell’epoca, i membri ancora vivi della famiglia Jałowiecki, non furono in grado di rivendicare tale insediamento tra i loro possedimenti; pertanto, dovettero accontentarsi di quelli detenuti entro i confini della nuova Polonia, così come modificati a seguito del Trattato di Versailles. Negli anni Venti, la tenuta fu riconvertita in uffici amministrativi e in una scuola, al fine di favorire l’istruzione. Anche il vecchio granaio cittadino fu convertito in una chiesa parrocchiale[5]. La popolazione, inevitabilmente, crebbe a seguito di condizioni di vita più favorevoli (79 abitanti, stando al censimento nazionale del 1923[6]). L’agricoltura continuò ad essere la forma di sostentamento principale: negli stessi anni fu costruita una segheria al fine di fornire elettricità alla città e ai dintorni[5].
Il 3 luglio e il 4 agosto 1941, un Einsatzgruppen di soldati tedeschi e nazionalisti lituani uccisero alcuni degli ebrei risiedenti a Saldutiškis. Altri furono spostati nella vicina Švenčionėliai.[7]
Dopo la Seconda guerra mondiale, furono fondate alcune cooperative collective farms (Kolkhoz) e l’istituto scolastico fu trasformato da scuola primaria divenne secondaria. Saldutiškis crebbe a 309 residents nel 1957, 388 nel 1970, e 434 nel 1979.[6]
Il 30 luglio 2002, il Presidente della Lituania confermò lo stemma della città. In esso è visibile un cervo argentato con due rami di pino su cui crescono delle pigne dorate al posto delle corna. Questo è anche il simbolo della vicina foresta di Labanoras, la più estesa della Lituania.[8]