La frazione di San Lorenzo è situata lungo la strada provinciale 160 Pian del Ballo, a metà strada tra i centri comunali di Arcidosso e Castel del Piano. Il borgo si sviluppa sopra un'altura, immerso tra i boschi di castagni, rispetto ad altre località che gli fanno da perimetro, come Case d'Orifile, Pino, Cappuccini e Palazzina. Dista circa 1,5 km dal capoluogo comunale e poche centinaia di metri da Castel del Piano.
Chiesa di San Lorenzo, situata al centro del paese, nascosta tra le abitazioni, è documentata a partire dal 1067 e si presenta a impianto romanico concluso da un'abside semicircolare. All'interno, nella parete dell'abside, è situato un affresco raffigurante il Miracolo del latte di san Bernardo di Chiaravalle ed i santi Sebastiano e Lorenzo.[1][2]
Convento dei Cappuccini, situato in località Palazzina-Cappuccini, ai piedi del paese, è stato costruito tra il 1590 e il 1593 sul luogo chiamato Campo di Marte, dove arcidossini e casteldelpianesi si scontravano per le lotte di campanile, e comprende la chiesa di San Francesco, preceduta dal portico. La sua realizzazione fu affidata ai maestri Camillo di Bartolomeo di Arcidosso e Domenico da Chianciano.[3]
Cappella di Merope Becchini, situata accanto al convento dei Cappuccini, è la cappella funeraria di una giovane ragazza deceduta ventunenne. Costruita in stile neogotico su progetto di Lorenzo Porciatti nel 1902, l'interno è decorato dal pittore Giuseppe Corsini e vi sono custodite alcune statue, tra cui il monumento funebre in marmo, realizzate dallo scultore fiorentino Vincenzo Rosignoli. Sull'altare è posto un quadro, l'Assunzione di Merope Becchini, opera del pittore Galileo Chini.[3]
Villa della Palazzina, elegante villa situata di fronte al convento dei Cappuccini, era di proprietà della famiglia Giovannini, oggi Banchini. È stata edificata nel 1620 e presenta rilevanti decorazioni dell'artista Pietro Amati.[4]
Grotta di Merlino, situata nei boschi di castagni presso il paese, si tratta di un antro che la tradizione vuole ricondurre a rifugio del celebre mago Merlino. Secondo un'altra leggenda sembra essere stata rifugio di un nobile guerriero etrusco. Gli storici[5] pensano che in realtà la grotta sia stata il riparo di un ribelle fiorentino in fuga dagli Spagnoli, che diceva di essere uno stregone per tenere alla larga i curiosi, dando così vita alla leggenda.[6]
Altare sacrificale di San Lorenzo, grossa pietra scolpita con una grande P, che significa 100. È probabilmente un forno medievale, ma le leggende dicono che si tratti di un altare sul quale furono segnati i sacrifici di cento animali.[6]
Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di San Lorenzo. Sono indicati gli abitanti del centro abitato e dove è possibile la cifra riferita all'intero territorio della frazione.
Fanno parte del territorio della frazione di San Lorenzo anche altre località situate nei pressi del borgo: Cappuccini (650 m s.l.m., 7 ab.), Cappuccini-Palazzina (659 m s.l.m., 21 ab.), Case d'Orifile (635 m s.l.m., 104 ab.) e Il Pino (650 m s.l.m., 69 ab.), dove un tempo erano situate alcune fornaci per cuocere pietre calcaree da cui ricavare la calcina.[9]
^Carlo Morganti, Susanna Nanni, Itinerari a piedi nel comune di Arcidosso. Zaino in spalla alla scoperta del territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2008, p. 134.
^Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 1995, pp. 207-208.
^Agostino Morganti, La storia, il paese, la gente. Arcidosso ed il suo territorio nelle cartoline degli anni 1900/1960, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2006, p. 129.
Agostino Morganti, La storia, il paese, la gente. Arcidosso ed il suo territorio nelle cartoline degli anni 1900/1960, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2006.
Carlo Morganti, Susanna Nanni, Itinerari a piedi nel comune di Arcidosso. Zaino in spalla alla scoperta del territorio, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2008.
Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 1995.