Sarah Hunter

Sarah Hunter
Sarah Hunter ad Auckland alla conferenza stampa di presentazione della Coppa del Mondo femminile 2021
Dati biografici
PaeseRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Altezza177 cm
Peso80 kg
Rugby a 15
UnionInghilterra (bandiera) Inghilterra
RuoloTerza linea centro
Ritirata2023
Carriera
Attività di club[1]
2004-15Lichfield
2015-17Bristol
2017-23Loughborough
Attività da giocatrice internazionale
2007-23Inghilterra (bandiera) Inghilterra141 (155)
Attività da allenatrice
2017-LoughboroughAll. 2ª
2023Inghilterra (bandiera) InghilterraInterim
Palmarès internazionale
Vincitore Coppa del Mondo 2014
Finalista Coppa del Mondo 2010
Finalista Coppa del Mondo 2017
Finalista Coppa del Mondo 2021

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 4 maggio 2023

Sarah Alice Lily Marie Hunter (Newcastle upon Tyne, 19 settembre 1985) è un'allenatrice ed ex giocatrice di rugby a 15 internazionale per l'Inghilterra con cui fu campione del mondo nel 2014; terza linea centro, nel 2016 fu insignita da World Rugby del titolo di miglior giocatrice dell'anno. Dal 2022 è l'inglese con il maggior numero di presenze internazionali assolute nel rugby a 15. Ritiratasi nel 2023, ha assunto la guida a interim della nazionale dopo le dimissioni del C.T. Simon Middleton.

Hunter iniziò a giocare a rugby a 9 anni nel corso delle lezioni scolastiche di educazione fisica[1], anche se la disciplina all'epoca seguita era quella a XIII[2]; a 15 anni entrò in una squadra di rugby a 15 cittadina[2], il Novocastrians RFC[2], per poi, terminati gli studi superiori, affrontare quelli universitari a Loughborough (Leicestershire) e trovare un club seniores a Lichfield (Staffordshire, circa 40 km a ovest della sede universitaria)[2].

Il 3 febbraio 2007 debuttò con la femminile inglese contro la Scozia[3] nel Sei Nazioni, e vinse il suo primo titolo con il Grande Slam; analogo risultato conseguì l'anno successivo mentre nel 2009 il percorso verso la vittoria fu macchiato da una sconfitta contro il Galles; nel 2010 tornò invece a punteggio pieno per il quarto Sei Nazioni consecutivo incamerato. In quell'anno fu presente alla Coppa del Mondo di rugby femminile 2010 disputata sul proprio terreno, in cui le inglesi furono sconfitte solo nella gara di finale per 10-13 dalla Nuova Zelanda[4].

Vinse, ancora, altri due titoli nel Sei Nazioni nel 2011 e 2012; nel 2014, da vice capitano della selezione, vinse la Coppa del Mondo in Francia dopo tre finali consecutive perse: l'avversaria di finale fu il Canada, battuto 21-9 per la seconda Coppa vinta in vent'anni dalle inglesi. Grazie a tale risultato Hunter fu insignita, in occasione dei riconoscimenti per il nuovo anno 2015, dell'onorificenza dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo contributo al rugby inglese[5].

Tra il 2015 e il 2017 militò nella squadra femminile del Bristol, periodo durante il quale lavorò anche al centro federale di sviluppo rugbistico per il Sud-Ovest inglese[3]; nel 2016 fu eletta migliore giocatrice dell'anno World Rugby[6] ma, non potendo presenziare alla cerimonia per la consegna del riconoscimento, se lo vide consegnare qualche giorno dopo, durante la rituale assegnazione delle maglie prima di un test match, dall'ex flanker della nazionale maschile Richard Hill[6], cui Hunter aveva sempre dichiarato di ispirarsi[6].

Da settembre 2017 milita nel Lougborough Lightning con il doppio incarico di giocatrice e assistente allenatrice[7].

Durante la Coppa del Mondo 2021, tenutasi in Nuova Zelanda con un anno di ritardo sul calendario originale per via dei ritardi imposti dalla pandemia di COVID-19, Sarah Hunter è divenuta la rugbista inglese con il maggior numero di presenze internazionali, ivi compreso l'ambito maschile, superando dapprima le 137 presenze di Rochelle Clark in occasione del quarto di finale contro l'Australia[8] per poi attestarsi a 140 il giorno della finale, poi persa contro la Nuova Zelanda.

Il 16 dicembre 2022 ha ricevuto dall'università di Loughborough la laurea honoris causa in riconoscimento dei suoi meriti sportivi[9]; presso lo stesso istituto aveva conseguito, nel 2007, la laurea in scienze dello sport[9].

In occasione della prima giornata del Sei Nazioni 2023 contro la Scozia ha disputato il suo 141º e ultimo incontro internazionale, coincidente anche con il ritiro dall'attività agonistica[10]; entrata nello staff tecnico della nazionale al fianco del C.T. Simon Middleton, al termine del mandato di quest'ultimo è stata nominata reggente ad interim della squadra in attesa dell'arrivo del neozelandese John Mitchell, impegnato con la nazionale maschile giapponese fino a tutta la Coppa del Mondo 2023[11].

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi al rugby.»
— 31 dicembre 2014[5]
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi al rugby.»
— 17 giugno 2023[12]
  1. ^ (EN) Introducing Sarah Hunter, su englandrugby.com, Rugby Football Union. URL consultato il 5 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2018).
  2. ^ a b c d (EN) Mark Smith, Sarah Hunter continuing a grand tradition, in The Journal, Newcastle upon Tyne, 25 giugno 2013. URL consultato il 5 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2018).
  3. ^ a b (EN) Sarah Hunter, su englandrugby.com, Rugby Football Union. URL consultato il 5 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2018).
  4. ^ (EN) Tom Fordyce, New Zealand beat England in women's World Cup final, in BBC, 5 settembre 2010.
  5. ^ a b (EN) The London Gazette, n. 61092, 31 dicembre 2014, p. N20. URL consultato il 18 giugno 2024.
  6. ^ a b c (EN) Tom Garry, Sarah Hunter: England captain's road to being World Rugby's women's player of 2016, in BBC, 1º dicembre 2016. URL consultato il 5 agosto 2018.
  7. ^ (EN) World Cup Captain to join Loughborough Lightning Rugby, su loughboroughsport.com, Loughborough Sport, 6 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2018).
  8. ^ (EN) Robert Kitson, Sarah Hunter’s rugby odyssey to become England’s most capped player, in The Guardian, 28 ottobre 2022. URL consultato il 13 novembre 2022.
  9. ^ a b (EN) England Rugby icon receives honorary degree from Loughborough University, Università di Loughborough, 16 dicembre 2022. URL consultato il 17 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2022).
  10. ^ (EN) Sarah Rendell, Sarah Hunter signs off in style as Packer lights up England’s rout of Scotland, in The Guardian, 25 marzo 2023. URL consultato il 4 maggio 2023.
  11. ^ (EN) Luke McLaughlin, John Mitchell is named new England women’s rugby union team head coach, in The Guardian, 4 maggio 2023. URL consultato il 5 maggio 2023.
  12. ^ (EN) The London Gazette, n. 64082, 17 giugno 2023, p. B9. URL consultato il 18 giugno 2024.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]