La scheggiatura è la tecnica, assai usata a partire dal Paleolitico e poi utilizzata prevalentemente durante tutta la Preistoria, fino all'età del Rame e più marginalmente nell'età del Bronzo, che consentiva di ricavare frammenti corti (schegge) o lunghi (lame) da un blocco di pietra attraverso tecniche diverse di percussione o per pressione.
Le pietre che si prestano a questa tecnica sono soprattutto la selce e l'ossidiana in quanto si fratturano lungo superfici concoidi, creando così il distacco di frammenti dai margini taglienti.
Il nucleo Levallois, lavorato con opportuni stacchi preparatori su tutti i lati, assume forme regolari, generalmente ovali, con una superficie convessa (superficie di scheggiatura) dalla quale si ottiene una scheggia Levallois predeterminata.
I prodotti della scheggiatura (schegge e lame) hanno i margini affilati, ma necessitano del ritocco per essere trasformati in strumenti utili per le varie funzioni, ad esempio, punte di freccia o lancia, strumenti per la raschiatura delle pelli e attrezzi da taglio, come grattatoi e raschiatoi.
Gli attrezzi usati per la scheggiatura del ciottolo originario (nucleo) si chiamano percussori e possono essere di pietra (percussori duri), ad esempio altri ciottoli di selce, oppure d'osso, di corno (ricavati da palco di cervo) e legno (percussori teneri).
Nel XX secolo, si è esaurito il filone produttivo artigianale, limitato in Inghilterra alle ultime pietre focaie per fucili, ma a partire dagli anni '70, è cominciato quello hobbistico e archeologico sperimentale, come passatempo o indagine per simulazione di tecniche dei nostri antenati. Oggi vi sono associazioni e scuole di scheggiatura, ed è possibile comprare sulle bancarelle riproduzioni moderne di antichi strumenti di caccia.