Sefa-utaki | |
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Il Sangui, l'apertura triangolare nella roccia presso il sito sacro. | |
Civiltà | Ryukyuani |
Utilizzo | Religioso |
Stile | Utaki |
Localizzazione | |
Stato | Giappone |
Prefettura | Okinawa |
Dimensioni | |
Superficie | 45 000 m² |
Amministrazione | |
Sito web | okinawa-nanjo.jp/sefa/ e okinawa-nanjo.jp/sefa/en/ |
Mappa di localizzazione | |
Il Sefa-utaki è ritenuto il principale luogo di culto della religione ryukyuana, praticata dai ryukyuani nel sud del Giappone. Fa parte dei Siti Gusuku e beni associati del Regno delle Ryūkyū ed è pertanto un sito patrimonio dell'umanità protetto dall'UNESCO. Si trova nel territorio municipale della città di Nanjō a Okinawa, la principale isola dell'arcipelago delle Ryukyu.[1]
Sefa Utaki è dislocato lungo una rete di percorsi che si diramano sul pendio di una collina a breve distanza dalla costa sull'Oceano Pacifico. I sentieri attraversano una lussureggiante foresta e conducono infine presso una serie di numerose formazioni rocciose, le quali soprattutto in passato erano adoperate come luogo di preghiera e meditazione. Dopo aver percorso il tracciato lastricato si raggiunge un'enorme roccia. Questo luogo di culto è chiamato Ufugui (grande sala) ed era adibito alla preghiera. Proseguendo si giunge presso Yuinchi, il luogo in cui è custodita la divinità del sacro focolare. Il sentiero continua lungo una fitta foresta verso Sangui, un'apertura rocciosa triangolare, originata da due enormi formazioni rocciose che poggiando l’una sull’altra conferiscono al tunnel la sua forma caratteristica. Due stalattiti pendono dalle sue rocce e sotto di loro sono stati posizionati altrettanti vasi che hanno lo scopo di raccogliere l'acqua sacra che gocciola da esse.[2][3]
La data fondazione di questo luogo sacro è sconosciuta, ma di certo remota poiché affonda le proprie radici nell'esistenza stessa degli indigeni ryukyuani e della loro antica cultura. Durante il Regno delle Ryukyu, la nobiltà dell'isola aveva stretti legami con il Sefa-utaki e a coloro che non facevano parte della famiglia regnante ne era interdetto l'accesso. I reali maschi che vi si recavano in pellegrinaggio dovevano entrare vestendo abiti femminili, poiché secondo la religione locale le donne possiedono poteri spirituali maggiori rispetto agli uomini. Il sito era un tempo quindi riservato alle sole noro, le sacerdotesse incaricate di praticare i riti sacri. A partire dal XVI secolo fu riconosciuto come il luogo di culto più rilevante delle Isole Ryukyu e posto sotto il controllo diretto del governo reale fino all'annessione definitiva del regno da parte dell'Impero giapponese nel 1879. Da quel momento per i decenni a venire le autorità nipponiche cercarono di soppiantare le fedi religiose locali con lo shintoismo di Stato e il culto dell'imperatore.[4]
I racconti mitologici degli indigeni ryukyuani spesso sono correlati all'"est", la direzione da cui sorge il sole. Proprio verso est, la vicina isola di Kudaka è venerata come il luogo in cui Amamikiyo, la divinità creatrice sia dell'arcipelago che del popolo delle Ryukyu, discese per la prima volta dai cieli. Oltre il tunnel triangolare di Sangui, esiste un punto in cui è possibile osservare l'Isola di Kudaka, oggetto di preghiera per i fedeli. I sovrani di Shuri si recavano in preghiera presso Kudaka allo scopo di riconnettersi agli spiriti ancestrali.[5]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2621157226594185410003 · NDL (EN, JA) 001332045 |
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