Shunji Iwai (Sendai, 24 gennaio 1963) è un regista, scrittore, musicista e produttore cinematografico giapponese.
È anche noto come San Amino (網野酸?, Amino San, "amminoacido"[1]), nome d'arte che usa talvolta come sceneggiatore, e per partecipare ai collettivi musicali ikire (ikire?) e Hec to Pascal (ヘクとパスカル|Heku to Pasukaru?), con cui talvolta compone le musiche per i suoi film.
Shunji Iwai è nato nel 1963 a Sendai (prefettura di Miyagi)[2][3]. Fin dai tempi dell'asilo aveva in casa un giradischi, ma nessun vinile di musica contemporanea; gli unici dischi che poteva ascoltare erano quelli di musica classica di autori come Franz Schubert o Fryderyk Chopin allegati come appendice all'enciclopedia che aveva in casa[4]. Ha frequentato nella sua città natale la scuola media Nishitaga[5] e la scuola superiore Sendai Daiichi, per poi spostarsi all'Università nazionale di Yokohama dove nel 1987 si è laureato in pittura presso la Facoltà di Belle arti nel Dipartimento di Scienze dell'educazione; già durante gli anni giovanili aveva sviluppato il desiderio di diventare scrittore e scelto appositamente di studiare belle arti perché riteneva che potessero avere una buona influenza sulla sua carriera letteraria, e si applica sulla pittura e sui fumetti. Dopo la laurea ha svolto alcuni lavoretti arubaito (con contratto a ore) nel settore cinematografico, cominciando a far conoscere il suo nome.
Ha debuttato come regista nel 1988 dirigendo videoclip per vari artisti della casa discografica Being, poi lavori commerciali e cortometraggi, finché nel 1993 ha acquisito notorietà scrivendo e dirigendo l'episodio numero 16 Uchiage hanabi, shita kara miru ka? Yoko kara miru ka? (打ち上げ花火、下から見るか? 横から見るか??) per la serie televisiva if moshimo (if もしも?) di Fuji TV, composta da mediometraggi scritti e diretti da autori diversi e tutti a tema ucronico, ovvero composti da una prima parte in cui si racconta una storia e una seconda parte in cui la si riracconta se però fosse avvenuta una certa modifica nella trama; la vicenda è ambientata in una giornata d'estate a Iioka[6] e narra di una ragazzina che non vuole trasferirsi coi suoi genitori: nella prima parte la ragazzina si rassegna a trasferirsi, nella seconda scappa con un compagno di classe. L'episodio ha consentito a Iwai di vincere il premio come Miglior esordiente dell'anno da parte dell'Associazione nazionale dei registi giapponesi[7], riconoscimento prestigioso che solo in rarissime occasioni è stato consegnato a registi di opere televisive. Nel 1994 il mediometraggio è stato rimontato per essere proiettato al cinema e nel 2017 ha ricevuto una conversione in lungometraggio animato intitolato Fireworks - Vanno visti di lato o dal basso? alla cui produzione però Iwai non ha partecipato.
Il buon risultato di Uchiage hanabi, shita kara miru ka? Yoko kara miru ka? ha consentito a Iwai di ricevere i finanziamenti da Fuji TV per il suo primo lungometraggio Love Letter del 1995, in cui recitano la cantante pop Miho Nakayama in un doppio ruolo, e Miki Sakai (qui al suo debutto) che ha vinto il premio come Miglior esordiente alla XIX edizione dei Japanese Academy Award. Il film ha ricevuto un'accoglienza eccezionale dal pubblico, diventando un successo al botteghino giapponese, cinese e soprattutto sudcoreano (collaborando significativamente al riavvicinamento dei rapporti artistici fra Giappone e Corea del Sud), ed è stato celebrato dalla critica, come ad esempio dalla rivista Kinema junpō che l'ha inserito al terzo posto fra i migliori film dell'anno (al primo posto nella classifica dei lettori). L'escalation di successo ha permesso a Iwai di realizzare nel 1996 Swallowtail: il film è molto ambizioso, complesso e caratterizzato da una visione autoriale e politica molto forte che rende l'opera controversa e dialettica, ma al contempo ha grandemente aumentato la fama e la considerazione critica nei confronti del regista, e con il tempo è diventato uno dei suoi titoli principali[8][9]. La vicenda è ambientata nello slum immaginario di Yentown, abitato da immigrati e persone ai margini della società capitalistica, e segue tre linee narrative intorno ai tre personaggi principali: la giovane orfana Ageha (Ayumi Itō), la prostituta Glico (Chara) che si prende carico di Ageha, e il piccolo malvivente Feihong (Hiroshi Mikami) che aiuta Glico a diventare una famosa cantante pop. Il film ha segnato anche la prima collaborazione fra Iwai e il musicista Takeshi Kobayashi, che diventerà un suo collaboratore ricorrente.
Swallowtail è anche considerato il film che inaugura la cosiddetta "estetica iwaiesca" (岩井美学?, Iwai bigaku), molto peculiare e riconoscibile, caratterizzata da riprese effettuate con cinepresa a mano (in particolare cinepresa digitale, nel cui uso Iwai è stato un pioniere), una ricerca compositiva e cromatica particolarmente curata, e l'uso espressivo della luce naturale (in particolare in controluce). Dalla seconda parte degli anni '90 in poi, inoltre, Iwai si è dedicato a varie altre attività cinematografiche, come il regista di documentari (Shōnen-tachi wa hanabi wo yoko kara mitakatta, 1999) o l'attore (in Shiki-Jitsu di Hideaki Anno, 2000).
Fervente sperimentatore di tecnologie e linguaggi innovativi, nel 2001 Iwai ha scritto, montato e diretto Lily Chou-Chou no subete, considerato una pietra miliare nel cinema giapponese essendo il primo film realizzato con montaggio video digitale (con software Avid Technology) e basato su materiali generatisi spontaneamente su Internet, da una BBS online a cui hanno partecipato innumerevoli persone. Il film è la versione cinematografica dell'omonimo romanzo di Iwai, composto interamente dal log delle conversazioni svoltesi su un sito web dedicato alla inesistente cantante Lily Chou-Chou a cui hanno partecipato il regista stesso e molti utenti anonimi, anticipando di fatto di tre anni l'esperienza equivalente di Train Man (che però era completamente spontanea, mentre la BBS di Lily Chou-Chou era guidata da Iwai). Lily Chou-Chou no subete è stato il primo film nella storia del cinema girato in HD24P, una tecnologia di ripresa digitale che produce immagini simili a quelle su pellicola, e montato con un computer Apple Powerbook. Nel 2003 Iwai ha girato una seconda opera con le stesse caratteristiche tecniche, la webserie Hana to Alice, poi montata in un mediometraggio e l'anno dopo sviluppata in un omonimo lungometraggio cinematografico.
Negli stessi anni Iwai ha aperto sul proprio sito web una sezione chiamata Shinadon (しな丼?) e dedicata a raccogliere sceneggiature mandate dagli utenti. Il successo del progetto porta alla chiusura della sezione per riaprirla come una nuova pagina web interamente dedicata al progetto e intitolata playworks. Le varie sceneggiature mandate a Iwai sono state selezionate dal regista e da lui finanziate per essere trasformate in drammi radiofonici e, nei casi di Niji no megami (2006) e Bandage (2010), anche in film cinematografici, sempre da lui prodotti.
Nel 2005 Iwai si è trasferito a vivere e lavorare a Los Angeles[10]. Negli USA ha montato Ichikawa Kon monogatari, un documentario sul regista Kon Ichikawa, partecipato al film collettivo di produzione franco-statunitense New York, I Love You (dirigendo il segmento con Orlando Bloom e Christina Ricci)[10], e realizzato la sua prima produzione hollywoodiana con il film Vampire. Sempre in quegli anni, ha inoltre realizzato il bumper per la fascia oraria notturna di Fuji TV e ha partecipato nel 2009 alla realizzazione del grande evento celebrativo Kaikokuhaku Y150 (開国博Y150?) per il 150º anniversario dell'apertura ai commerci esteri del porto di Yokohama, producendo e scrivendo il suo primo anime Baton, un mediometraggio fantascientifico composto da tre cortometraggi da 20 minuti l'uno.
Baton è stata la prima opera d'animazione a cui Iwai ha collaborato, ma il regista aveva già dimostrato interesse per il medium molti anni prima. Negli anni '90 Iwai vide vari lavori di Ralph Bakshi realizzati con l'animazione al rotoscopio, ovvero ricalcata su filmati dal vivo precedentemente girati, rimanendo fortemente colpito in particolare da Il Signore degli Anelli di cui colse l'aspetto innovativo ed esteticamente interessante: questi film gli instillarono un forte interesse per la tecnica, che prima invece gli sembrava sgradevole per via dell'effetto uncanny valley, e lo spinsero a produrre un paio di esperimenti che però non ottennero risultati soddisfacenti[11]. Verso l'inizio degli anni 2000, inoltre, Iwai scrisse una sceneggiatura per lo Studio Ghibli che destò l'interesse del produttore Toshio Suzuki, ma che poi non si concretizzò in un film[11].
Iwai ha realizzato le sue prime opere animate al rotoscopio nel 2014 con la serie Town Workers, tre cortometraggi pubblicitari per la rivista di annunci di lavoro Town Work, e poi l'anno seguente con il lungometraggio Hana e Alice - Il caso di omicidio da lui stesso finanziato. Per queste opere Iwai si è avvalso della collaborazione dell'animatrice Yōko Kuno, esperta di rotoscopio, verso la quale Iwai ha espresso parole di grande stima: «I disegni di Kuno-chan sopravvivranno al tempo e credo che non mostreranno difetti nemmeno fra 10 o 20 anni»[12]. L'esperienza di Iwai con il rotoscopio, benché ben accolta dalla critica[13], non ha trovato molto successo fra il pubblico; lo stesso produttore Toshio Suzuki apprezza il rotoscopio, ma è scettico verso le possibilità commerciali della tecnica e ha dichiarato che «Nel business dell'animazione giapponese il rotoscopio è tabù. […] Per gli animatori, quella non è nemmeno animazione, ma solo un mero ricalco. Eppure, quando guardo un anime avverto la mancanza della bellezza del movimento umano, e mi chiedo "va forse bene così?"»[14].
Nel 2015 e 2016 Iwai ha realizzato e condotto per due stagioni un programma sul canale televisivo educativo NHK E intitolato Iwai Shunji Movie Labo (岩井俊二のMOVIEラボ?) dedicato all'analisi e divulgazione del grande cinema. Ogni puntata era dedicata a un tema o genere cinematografico, di cui venivano presentati esempi celebri commentati dagli ospiti in studio[15].
Eccetto dove diversamente specificato, tutte le opere sono ideate, scritte e dirette da Shunji Iwai. Le date si riferiscono alla trasmissione, proiezione o uscita nel mercato giapponese.
Dopo il punto e virgola ; è specificato il ruolo di Shunji Iwai nel film.
Eccetto dove diversamente specificato, tutte le opere sono dirette da Shunji Iwai.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56333040 · ISNI (EN) 0000 0000 8384 3951 · ULAN (EN) 500331659 · LCCN (EN) no2004108152 · GND (DE) 137316828 · BNE (ES) XX1794185 (data) · BNF (FR) cb16086936k (data) · J9U (EN, HE) 987007440323605171 · NDL (EN, JA) 00373818 · CONOR.SI (SL) 154793059 |
---|