Solwind

Solwind
Dati della missione
OperatoreUSAF
NSSDC ID1979-017A
SCN11278
Destinazioneorbita terrestre
Satellite diTerra
Esitosatellite distrutto a
missione terminata
VettoreAtlas F/OIS[1]
Lancio24 febbraio 1979
Luogo lancioComplesso di lancio 3
Fine operatività13 settembre 1985
Durata6 anni e 6 mesi
Proprietà del veicolo spaziale
Massa849,6 kg
Strumentazione
  • SOLFLEX -
    raggi X da flare solari
  • SOLEX -
    raggi X solari
  • MONEX -
    monitoraggio raggi X
  • SOLWIND -
    vento solare
  • MAGMAP -
    mappatura del magnesio
  • High Latitude
    Particle Spectrometer
    - studi su elettroni
    alle alte latitudini
  • PAM - studi su
    aerosol e ozono
Parametri orbitali
Orbitacircumterrestre
Periodo95,3 minuti
Inclinazione97,6346°
Eccentricità0,0022038

Il satellite SOLWIND è stato un satellite per ricerche scientifiche dedicate a studi per la previsione del tempo meteorologico spaziale (in lingua inglese space weather). Tra le sue osservazioni sono da citare quelle effettuate su oltre mille espulsioni di massa coronali[2]. Il satellite è stato lanciato il 24 febbraio 1979 dalla base di Vandenberg ed è stato distrutto il 13 settembre 1985. Il satellite ha funzionato dal 29 marzo 1979 al 13 settembre 1985[3]: la missione avrebbe dovuto durare originariamente dodici mesi.

Il satellite ha varie denominazioni oltre a Solwind: P78-1, Space Test Program P78-1, 11278, STPP78-1 e la sua designazione internazionale, 1979-017A[4].

Caratteristiche tecniche

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Il satellite fu costruito dalla Ball Brothers Aerospace Corporation per conto dell'USAF[5].

Il satellite era costituito da una piattaforma derivata da quella dell'Orbiting Solar Observatory che ruotava perpendicolarmente all'orbita del satellite e da una sezione con gli strumenti sormontata da un pannello solare[6]. Gli strumenti invece furono progettati e costruiti dall'Aerospace Corporation e dall'USNO.

Il satellite è stato posto in un'orbita eliosincrona[6] attorno alla Terra. Gli elementi orbitali della sua orbita erano: eccentricità 0,0022038, inclinazione 97,6346°, periodo 95,3 minuti. L'apogeo era a 545 km, il perigeo a 515 km[7].

Strumenti a bordo

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A bordo del SOLWIND vi erano sette strumenti, alcuni composti da più rilevatori[8]:

Denominazione
strumento
Scopo Costruttore Tipo di strumento
e caratteristiche
SOLFLEX studio raggi X da
brillamenti solari
USNO 4 spettrografi a
raggi X per brillamenti
SOLEX studio raggi X Aerospace Corporation spettrometro e spettroeliometro
MONEX monitoraggio raggi X Aerospace Corporation spettri a bassa risoluzione
di raggi X soffici e duri
SOLWIND studio del vento solare USNO coronografo tipo Lyot a luce bianca, da 4.000 a
7.000 Ångström, campo inquadrato da 2,6 a 10
raggi solari con risoluzione di 1,25 minuti primi
MAGMAP mappatura del magnesio USNO due contatori proporzionali
che usano il SOLEX
High Latitude Particle Spectrometer studi spettrometrici sugli
elettroni alle alte latitudini
? due analizzatori
elettrostatici
PAM (Preliminary
Aerosol Measurement)
studi sulla concentrazione e distribuzione
verticale di aerosol e ozono nell'atmosfera
Università del Wyoming ?

Il satellite era ancora perfettamente funzionante[3] ma avendo passato la durata programmata di funzionamento, 12 mesi, fu considerato sacrificabile per essere usato come bersaglio per una prova reale di un missile anti-balistico. Il 13 settembre 1985 nel corso del terzo lancio di collaudo un missile ASM-135 ASAT fu lanciato da un F-15A e distrusse il satellite. La distruzione fu provocata dall'impatto del missile col satellite alla velocità di 7 km/s. Nella collisione si originò un gran numero di frammenti di cui 321 furono rilevati dai radar, e di questi 285 furono catalogati: la maggior parte dei frammenti rientrò nell'atmosfera terrestre in breve tempo ma ancora nel luglio 1992 undici di questi frammenti erano ancora in orbita[5].

Comete scoperte da SOLWIND

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Uno dei risultati inaspettati del Solwind è stato la scoperta di comete, ben dieci[9]. Quattro di queste comete (SOLWIND-7, SOLWIND-8, SOLWIND-9, SOLWIND-10) sono state scoperte tra il luglio e l'agosto 2005 nelle immagini d'archivio dall'astrofilo tedesco Rainer Kracht venti anni dopo la fine della missione[10]. Tutte le comete ad eccezione dell'ultima (SOLWIND-10) fanno parte della famiglia di comete di Kreutz.

In ordine di passaggio al perielio:

Denominazione
SOLWIND
Designazione
ufficiale
Fonti
SOLWIND-1 C/1979 Q1 SOLWIND [11][12]
SOLWIND-2 C/1981 B1 SOLWIND [13]
SOLWIND-3 C/1981 O1 SOLWIND [14]
SOLWIND-4 C/1981 V1 SOLWIND [15][16]
SOLWIND-7 C/1981 W1 SOLWIND [17]
SOLWIND-8 C/1983 N2 SOLWIND [18]
SOLWIND-6 C/1983 S2 SOLWIND [19]
SOLWIND-5 C/1984 O2 SOLWIND [15][16]
SOLWIND-9 C/1984 Q1 SOLWIND [18]
SOLWIND-10 C/1984 R1 SOLWIND [20]
  1. ^ Dati relativi a lanci vettori Atlas, su planet4589.org. URL consultato il 5 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2016).
  2. ^ History and Development of Coronal Mass Ejections as a Key Player in Solar Terrestrial Relationship
  3. ^ a b AF Space Test Program SOLWIND Experiment, su lasco-www.nrl.navy.mil. URL consultato il 5 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2018).
  4. ^ NASA - NSSDCA - Spacecraft - Details, su nssdc.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  5. ^ a b UNITED STATES AIR FORCE, SUMMER RESEARCH PROGRAM -- 1993, SUMMER RESEARCH EXTENSION PROGRAM FINAL REPORTS, VOLUME 2 PHILLIPS LABORATORY, novembre 1994, ANALYSIS OF SOLWIND P78-I SATELLITE FRAGMENTATION USING THEORY AND COMPUTATIONS, pag. 18-1 - 18-31, dicembre 1993, 17,4 megabit
  6. ^ a b P78-1, su teacherlink.ed.usu.edu. URL consultato il 5 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
  7. ^ History of on-orbit satellite fragmentations, 14ª edizione, giugno 2008, pag. 15
  8. ^ George A. Doschek, Solar instruments on the P78-1 spacecraft, (Japan Society for the Promotion of Science and National Science Foundation, U.S.-Japan Seminar on the Recent Advances in the Understanding of Solar Flares, Tokyo, Giappone, 5-8 ottobre 1982) Solar Physics, vol. 86, luglio 1983, pag. 9-16
  9. ^ SOLWIND Sungrazing Comets, su sungrazer.nrl.navy.mil. URL consultato il 5 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2013).
  10. ^ My Solwind Comets, su rkracht.de. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  11. ^ IAUC 3647: 1979 XI, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  12. ^ IAUC 3640: Prob. SUNGRAZING COMET, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  13. ^ IAUC 3718: Prob. SUNGRAZING COMET, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  14. ^ IAUC 3719: ANOTHER Prob. SUNGRAZING COMET; SATURN VIII (IAPETUS), su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  15. ^ a b IAUC 4129: Prob. SUNGRAZING COMETS, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  16. ^ a b IAUC 4230: COMETS 1981 XXI (SOLWIND 4) AND 1984 XII (SOLWIND 5); 1986G, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  17. ^ IAUC 8566: C/1981 W1; C/2005 K2, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  18. ^ a b IAUC 8573: C/1983 N2, C/1984 Q1, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  19. ^ IAUC 4229: 1983 XX; 1986g, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.
  20. ^ IAUC 8583: C/1984 R1; 2005dh, su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 30 dicembre 2021.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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