La sonata in trio o sonata a tre o sonata à tre è una forma musicale fra le più importanti della musica da camera del periodo barocco (XVII secolo e prima metà del XVIII secolo).
Il genere nasce in Italia all'alba del Seicento, nell'area lombardo-veneta. I primi esempi ascrivibili a questo genere sono i trii di Adriano Banchieri (1601), Lodovico Bellanda (1607) e Biagio Marini (1617), che poi si diffuse nel resto della penisola e raggiunse l'apice nella scuola romana, con le quattro pubblicazioni (op. 1-4) di Arcangelo Corelli, che influenzerà notevolmente la produzione del resto d'Europa[1].
La scrittura di una sonata in trio è per due strumenti melodici e basso continuo; in totale ci sono quindi tre parti, da cui il nome. Tuttavia, poiché il basso continuo viene solitamente eseguito da più strumenti (ad esempio, oltre al clavicembalo o altro strumento a tastiera imprescindibile in quanto realizzatore del basso continuo, si aggiungono uno o più altri strumenti da basso di rinforzo come il violoncello, la viola da gamba o il fagotto; a volte si aggiunge anche un liuto o una tiorba, ottenendo in questo caso una doppia realizzazione dell'armonia), le sonate in trio sono eseguite il più delle volte con almeno quattro strumenti.
Gli strumenti melodici sono spesso due violini (organico tipico delle sonate in trio di Arcangelo Corelli), ma anche flauti traversi e dolci o oboi: un esempio fra i tanti, la sonata in trio contenuta nell'Offerta musicale di Johann Sebastian Bach è scritta per violino e flauto traverso. Alle volte una sonata in trio è eseguita da un solo strumento solista e da un clavicembalo: in questo caso sulla tastiera sono eseguite sia una delle due parti melodiche, di norma la seconda, sia la parte del basso (in questo caso per la parte del clavicembalo si usa spesso l'espressione clavicembalo obbligato[2]); a questa tipologia appartengono, ad esempio, le sei sonate per violino e cembalo obbligato BWV 1014-1019, le tre per viola da gamba e cembalo obbligato BWV 1027-1029 e le due per flauto traverso e cembalo obbligato BWV 1030 e 1032 (cui una volta si aggiungevano le dubbie BWV 1020, 1031 e 1033) di Johann Sebastian Bach.
Una forma atipica e piuttosto rara di sonata in trio è quella per organo solo, in cui le due melodie sono affidate alle mani su due tastiere differenti e il basso al pedale. I più importanti esempi di questo tipo di sonata in trio per un unico strumento sono le sei sonate BWV 525-530 scritte da Johann Sebastian Bach per il figlio Wilhelm Friedemann.
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