Still Life (Talking) album in studio | |
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Artista | Pat Metheny Group |
Pubblicazione | luglio 1987[1] pubblicato negli Stati Uniti |
Durata | 42:14 |
Dischi | 1 |
Tracce | 7 |
Genere | Jazz |
Etichetta | Geffen Records (GHS 24145) |
Produttore | Pat Metheny Lyle Mays (co-produttore) |
Arrangiamenti | Pat Metheny e Lyle Mays |
Registrazione | New York al Power Station, marzo/aprile 1987 |
Formati | LP / CD |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Stati Uniti (1)[2] (vendite: 500 000+) |
Pat Metheny Group - cronologia | |
Recensione | Giudizio |
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AllMusic | [3] |
Still Life (Talking) è un album del Pat Metheny Group, pubblicato nel 1987.
Viene registrato ai Power Station fra marzo e aprile del 1987 partendo dalle basi e inserendo poi i vari strumenti. È il primo album inciso per l'etichetta Geffen Records.
Il disco conferma l'avvicinamento del gruppo alle sonorità brasiliane. Tra le novità la presenza dei due cantanti e polistrumentisti Mark Ledford e David Blamires. Pat Metheny inoltre utilizza per la prima volta in disco la chitarra elettrica Coral Sitar con la quale esegue il brano Last Train Home, che diventa un classico del Pat Metheny Group ed è considerato dallo stesso Metheny una delle sue composizioni più belle.
Tra i brani forse più evocativi dell'intera produzione methenyana, nonché uno dei meglio riusciti della formazione PMG, il brano introduce da subito in un'atmosfera rarefatta e sognante: l'incedere rapido e regolare di un convoglio ferroviario, ricreato da un ostinato di basso ribattuto e batteria in sedicesimi con spazzole e accenti di charleston, al quale in talune versioni live viene sovrapposto anche lo shake. La bravura dei musicisti del PMG riesce a rifuggire la predominanza tecnica (pur necessaria per l'esecuzione del brano), per trasportare l'ascoltatore in una dimensione di puro colore strumentale che apre la strada, attraverso dei morbidi cluster accordali del pianoforte, all'esposizione del tema prima, e all'improvvisazione poi, del guitar synth.
Per quest'ultimo viene scelto un timbro molto vellutato, dall'attacco morbido e riverberato al fine di creare un climax all'interno delle varie riesposizioni tematiche che culmina con un intermezzo in mi bemolle maggiore, ove due voci intonano un bridge carico di attrazione tonale verso la tonalità d'impianto (si bemolle), che con una serie di cromatismi riconduce alla chiusura del pezzo.
Il brano, in versione alternativa, è anche nell'album The Road to You del 1993.
Anno | Classifica | Posizione raggiunta |
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1987 | Billboard 200 | 86[5] |