TT40 Tomba di Amenhotep, detto Huy | |
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Planimetria schematica della tomba TT40 | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XVIII dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Scavi | |
Data scoperta | 1828 |
Archeologo | John Gardner Wilkinson |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | sì |
Mappa di localizzazione | |
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Amenhotep detto Huy in geroglifici |
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TT40 (Theban Tomb 40) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 1][2] ubicate nell’area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 2] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 3][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
TT40 Era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 4] | Dinastia/Periodo | Note[N 5] |
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Amenhotep, detto Huy | Figlio del re di Kush, Governatore delle terre del sud[N 6] | Qurnet Murai[4] | XVIII dinastia (Amenhotep IV/Akhenaton) (Tutankhamon) | sul versante est della collina, tra la TT221 e la TT222 |
Amenhotep, detto Huy, fu figlio della dama Wnher (non noto il nome del padre[N 7])[N 8]; Taemwadjsy, Sovrintendente dell'harem di Neb-kheperu-ra (Tutankhamon), fu sua moglie[N 9] mentre suoi figli furono Tjuy, Sovrintendente dei Capi degli stallieri di Sua Maestà, Paser[N 10], Generale dei carristi, Capo stalliere e portatore di stendardo, e un terzo figlio di cui non è leggibile il nome, auriga di Sua Maestà e inviato reale.[1].
Originariamente, Huy avrebbe iniziato la sua carriera durante il regno di Amenhotep III, come Scriba della corrispondenza del figlio del re di Kush, Merymose, per concluderla durante il regno di Tutankhamon quando assommava in sé anche i titoli di: Principe ereditario[N 11], Scriba reale amato dal Signore delle Due Terre, Flabellifero alla destra del Re, Sovrintendente al bestiame di Amon nella terra di Kush, Sovrintendente alle terre dell’oro di Amon, Valente di Sua Maestà nella cavalleria, Padre divino, amato dal dio[N 12]. La figura di Huy all'interno della tomba, forse per la partecipazione diretta al periodo amarniano, fu oggetto di cancellazione mediante sovrapposizione di uno strato grigio[N 13]; non così, tuttavia, il nome che venne preservato. Analoga opera di cancellazione avvenne per quasi tutti i cartigli di Tutankhamon preservando tuttavia solo i nomi degli dei Ra e Amon[N 14].
Scoperta nel 1828 da John Gardner Wilkinson, venne visitata da Jean-François Champollion e Nestor l'Hôte[N 15] nel 1829 al seguito della missione franco-toscana di Ippolito Rosellini. In tale occasione l'Hôte eseguì accurati rilievi dei dipinti parietali oggi praticamente scomparsi; nel 1926 la tomba venne completamente rilevata da Nina de Garis Davies e Alan Gardiner[N 16]. In tempi più recenti, intorno agli anni Sessanta del Novecento, la tomba è stata adibita a stalla ed è sormontata da un'abitazione oggi disabitata. Gravi i danni alle pitture parietali con evidenti distacchi di parti dell'apparato pittorico e tracce di tagli previsti, ma non ultimati.
La tomba TT40 contiene forse l'esempio più chiaro di quali fossero i privilegi e gli obblighi derivanti dall'essere viceré. Altro motivo di interesse deriva dalla compresenza di dipinti parietali di diversi stili con il ritorno da quello amarniano a quello antecedente l'avventura religiosa e artistica di Akhenaton.
TT40, la cui facciata è ormai inesistente, si presenta incompiuta, a "T" rovesciata, con stile che richiama le strutture ante-eresia amarniana[5]. Ad un breve corridoio di ingresso (circa 2,75 m) segue una sala trasversale, di forma molto irregolare, orientato est-ovest (larghezza 1,90 m x 5,90 di lunghezza); dopo un altro breve corridoio (2 m) si accede ad una camera quadrata (circa 5,80 m di lato), con quattro pilastri, che presenta al fondo una nicchia probabilmente per una statua.
Quasi scomparsa la decorazione del corridoio di accesso e, ab antiquo, priva di decorazioni la sala colonnata, le uniche persistenze pittoriche si riscontrano nella sala trasversale le cui due ali non sono allineate e danno all'insieme un aspetto quasi curvilineo. Il colore, una sorta di vernice che virò al rosso scuro a contatto con l'aria, venne applicato su intonaco bianco di vario spessore. I dipinti superstiti non consentono di interpretare l'impianto pittorico complessivo che, nella raffigurazione umana, ricalca i canoni amarniani. Benché non presenti le esagerazioni tipiche dell'arte amarniana, tuttavia i caratteri sono tipici dell'arte del periodo di Tutankhamon.
Antecedentemente all'incarico di viceré di Nubia, Huy era stato "scriba della corrispondenza del figlio del re di Kush Merymose". Dai dipinti parietali si ricavano, inoltre, altri titoli di Amenhotep Huy: "vero scriba del re, che lo ama"; "emissario del re per tutte le nazioni"; "portatore di flabello alla destra del re"; "supervisore del bestiame di Amon nella terra di Kush"; "supervisore delle terre dell'oro nei possedimenti del Signore delle Due Terre"; "valente soldato della cavalleria del re". Per motivi sconosciuti, ma forse ancora legati all'appartenenza al periodo amarniano, le raffigurazioni di Huy, ma non i suoi nomi, vennero ricoperte di uno strato grigio e, quindi ridipinte successivamente, probabilmente in periodo ramesside. Allo stesso modo vennero martellati gran parte, ma non tutti, i cartigli di Tutankhamon lasciando ben visibili quelli degli dei Ra e Amon. Nel caso dei cartigli di Neb-Kheperu-Ra Tutankhamon l'abrasione non interessò le parti teofore dei nomi, talché vennero perciò cancellate le parole Neb-Kheperu e Tut-Akh.
Varie rappresentazioni di Tutankhamon, i cui cartigli vennero abrasi, sono presenti nel corridoio trasversale. In una delle scene un non meglio indicato "supervisore al tesoro" nomina Huy viceré alla presenza del re; in una scena seguente un alto funzionario (il visir?) gli consegna il sigillo che afferma il suo incarico. Huy lascia quindi il palazzo reale seguito dai due figli Tjury, "primo capo delle stalle del re", e Paser, quest'ultimo indicato come "supervisore ai cavalli" e successivamente viceré di Nubia, a sua volta, durante i regni di Ay e Horemheb.
In altre scene è rappresentato il viaggio di Huy, in nave[6], per raggiungere la Nubia mentre in un'altra, il viceré, uno scettro nella mano sinistra e una lunga canna nella destra, assiste alla consegna dei tributi da parte delle popolazioni nubiane[N 17]. Nelle ultime scene, viene rappresentata una flottiglia di navi "che ritornano da Kush con i bei tributi della migliore qualità delle terre del sud." La flottiglia attracca a Tebe e Huy presenta i tributi a Tutankhamon[N 18].