Un tetramino (dal prefisso greco tetra-, quattro) è una figura piana composta da quattro quadrati identici connessi tra di loro lungo i lati. È caso particolare di polimino, come i pentamini e gli esamini. Il policubo corrispondente, detto tetracubo, è una forma geometrica solida composta da quattro cubi connessi lungo le facce.
Il più celebre utilizzo dei tetramini è probabilmente quello del videogioco Tetris.
Solitamente, i polimini vengono studiati "liberi", ovverosia senza distinguere un tetramino da quello che si ottiene ruotandolo o riflettendolo. Ciononostante, a causa dell'influenza del Tetris, si tende a considerare sette diversi tetramini:
Se si decide di considerare solo i tetramini "liberi", ne esistono solo 5: I, L, O, S e T.
Se invece si decide addirittura di considerare i cosiddetti "tetramini fissi", a cui non è permessa né la riflessione né la rotazione, ne esistono 2 del tipo I, 4 del tipo J, 4 del tipo L, 1 del tipo O, 2 del tipo S, 4 del tipo T e 2 del tipo Z, per un totale di 19 pezzi.
Nonostante un set completo di tetramini liberi abbia un totale di 20 quadrati, e aggiungendo i tetramini J e Z si arrivi a 28, in entrambi i casi non esiste nessuna disposizione che copra esattamente un rettangolo (cosa che invece è possibile con i pentamini - e non con gli esamini). Una semplice dimostrazione è data dal fatto che un rettangolo di 20 (o 28) quadrati colorati a scacchiera avrà 10 (o 14) quadratini di ogni colore, mentre un set completo di tetramini liberi avrà 11 quadratini di un colore e 9 dell'altro (si veda l'immagine) se li si considera liberi, 15 di un colore e 13 dell'altro altrimenti.
Unendo i pezzi di due set di tetramini liberi (per un totale di 40 quadratini), è invece possibile riempire un rettangolo 4×10 o 5×8. Inoltre con i tetracubi corrispondenti si può riempire perfettamente un parallelepipedo 2×4×5 o 2×2×10.
Visti come rompicapo, tutti questi casi sono piuttosto semplici.
Ad ogni tetramino si può far corrispondere il tetracubo di cui è la proiezione. Esistono poi tre tetracubi che non corrispondono ad alcun tetramino, ed ognuno di essi si può ottenere a partire dalla configurazione con tre cubi disposti ad angolo, aggiungendo un cubetto:
Tuttavia, lavorando in tre dimensioni non ha più senso considerare i pezzi L ed S diversi dalle loro immagini riflesse.
Il numero totale di tetracubi è quindi 8, per un totale di 32 cubetti; con essi, è possibile riempire un parallelepipedo 4×4×2 o 8×2×2. Segue una possibile soluzione (D, S e R corrispondono rispettivamente a vite destrorsa, vite sinistrorsa e ramificazione) :
parallelepipedo 4×4×2
strato 1 : strato 2 S T T T : S Z Z B S S T B : Z Z B B O O L D : L L L D O O D D : I I I I
parallelepipedo 8×2×2
strato 1 : strato 2 D Z Z L O T T T : D L L L O B S S D D Z Z O B T S : I I I I O B B S
Se consideriamo identici i tetramini chirali (D e S), con i 7 pezzi risultanti si può riempire un parallelepipedo 7×2×2.
L L L Z Z B B : L D O O Z Z B D I I I I T B : D D O O T T T