The Hearts Filthy Lesson singolo discografico | |
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Screenshot tratto dal videoclip | |
Artista | David Bowie |
Pubblicazione | settembre 1995 |
Durata | 3:32 (7" single edit) 4:57 (album version) |
Album di provenienza | 1.Outside |
Genere | Rock sperimentale Art rock Industrial rock |
Etichetta | RCA Records 74321 307034 |
Produttore | David Bowie, Brian Eno, David Richards |
Registrazione | Mountain Studios, Montreux, Svizzera, marzo 1994 |
Note | n. 92 n. 35 |
David Bowie - cronologia | |
The Hearts Filthy Lesson è un brano musicale del musicista britannico David Bowie, terza traccia inserita nel suo album del 1995 1.Outside, e pubblicato come singolo prima del disco stesso nel settembre '95.
«What a fantastic death abyss!»
«Che fantastico abisso di morte!»
La traccia mostra il nuovo corso stilistico del Bowie dell'epoca, influenzato dalla musica industrial e techno di metà anni novanta. La mancanza dell'apostrofo relativo al genitivo sassone nel titolo del brano è una scelta voluta dall'artista. Dal punto di vista delle tematiche trattate, il singolo si ricollega al resto dell'album, con Bowie che si esibisce in una dichiarazione d'amore tormentata alla "tirannica futurista" Ramona A. Stone, personaggio ricorrente nelle successive canzoni sull'album. Il brano è da intendersi inoltre come il confrontarsi di Bowie stesso con la ritualità del processo creativo artistico e la degradazione dell'arte. Così Bowie descrisse il testo del brano:
«Un montaggio di temi, brani tratti dai giornali, soggetti, sogni e pensieri non del tutto articolati... Nel complesso è diventato abbastanza potente, qualcosa di sgradevole che ancora disturba. Ma che io sia dannato se so cosa significa.[1]»
L'accoglienza critica alla canzone fu generalmente tiepida quando uscì su singolo,[2] anche se molti si ricredettero e rivalutarono la canzone quando l'ascoltarono nel contesto d'insieme dell'album poco tempo dopo. Considerando il sound anti-commerciale del brano, esso raggiunse un dignitoso 35º posto in classifica in Gran Bretagna, mentre in America si fermò alla posizione numero 92 senza suscitare particolari entusiasmi.
Diventato presenza fissa durante i concerti di Bowie del periodo, The Hearts Filthy Lesson si guadagnò uno status di brano "cult" quando la canzone venne inserita nei titoli di coda del film Se7en di David Fincher, pellicola con la quale condivideva le stesse atmosfere cupe e morbose.
Il singolo contiene un "Alt. Mix" remixato da Trent Reznor e Dave Ogilvie con Chris Vrenna.
Il video del brano, ambientato in un inquietante atelier artistico, comprende un montaggio di immagini virate in seppia di mutilazioni e sanguinosi "oggetti d'arte" che venne successivamente censurato per il passaggio su MTV. Il videoclip venne diretto da Samuel Bayer, già autore del celebre video del brano Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. In interviste dell'epoca, Bowie commentò il concetto di "arte rituale" presente in Outside:
«Forse il concetto di base del materiale presente in Outside e dell'imminente nuovo millennio è questo nuovo "paganesimo", questa ricerca di una nuova spiritualità che assilla molti di noi. Perché avendo ormai da tempo demolito l'idea di "Dio" grazie al "triumvirato" di inizio secolo costituito da Nietzsche, Einstein, e Freud, abbiamo demolito tutto quello in cui credevamo. La teoria della relatività, l'affermazione "Dio è morto", il nostro "Io" che è fatto di diverse personalità... Wow, ma dove cazzo siamo finiti? [...] Mi chiedo se ci siamo resi conto che l'unica cosa che siamo stati in grado di creare di simile a "Dio" è stata la bomba all'idrogeno, questa nostra unica capacità di creare disastri, ha portato alcune persone a ricercare una nuova vita spirituale in comunione con la natura. Ma oggi esiste anche questo positivismo che era del tutto assente alla fine dello scorso secolo. L'album ha una sorta di percezione di questo nuovo paganesimo che sembra scatenarsi con l'avvento di atti di autolesionismo quali scarnificazioni, piercing, tatuaggi tribali e quant'altro.[3]»
Una versione live registrata nel 1997 al Phoenix Festival in Inghilterra è stata pubblicata sull'album live LiveAndWell.com nel 2000.