The Shrouds | |
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Una scena del film | |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Canada, Francia |
Anno | 2024 |
Durata | 116 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | thriller, orrore, fantascienza |
Regia | David Cronenberg |
Sceneggiatura | David Cronenberg |
Produttore | Saïd Ben Saïd, Martin Katz, Anthony Vaccarello |
Casa di produzione | SBS Productions, Prospero Pictures, Saint Laurent Productions |
Distribuzione in italiano | Europictures |
Fotografia | Douglas Koch |
Montaggio | Christopher Donaldson |
Musiche | Howard Shore |
Scenografia | Carol Spier |
Costumi | Anne Dixon |
Interpreti e personaggi | |
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The Shrouds è un film del 2024 scritto e diretto da David Cronenberg.
Karsh è un imprenditore rimasto vedovo che inventa una tecnologia in grado di permettere ai vivi di osservare in tempo reale i propri cari estinti decomporsi all'interno delle loro bare. Una notte, vengono profanate molte tombe, tra cui quella della defunta moglie di Karsh, che si mette sulle tracce dei responsabili.
Descritto da Cronenberg come "molto personale" e di ispirazione autobiografica,[1][2] il film era nato come serie televisiva per Netflix, che ha cancellato il progetto in fase di sviluppo dopo aver letto la sceneggiatura dei primi due episodi.[3]
Diane Kruger ha sostituito Léa Seydoux nel ruolo della co-protagonista.[4]
Le riprese sono cominciate l'8 maggio 2023 a Toronto,[5] concludendosi il 19 giugno 2023.[6]
Il teaser trailer è stato diffuso online il 13 maggio 2024.[7]
Il film è stato presentato in anteprima il 20 maggio 2024 al 77º Festival di Cannes.[7][8]
Il film ha ricevuto un'accoglienza contrastante da parte della critica. Su Rotten Tomatoes 52 critici esprimono un gradimento del 73%, con un voto medio di 6.7/10;[9] su Metacritic il voto medio di 20 critici è 59/100.[10]
Federico Pontiggia su Cinematografo arriva a dire che fa "rincrescimento, rilevare come si possa aderire a una cattiva idea, e non mollarla nemmeno di fronte all’inconfutabile verità che non funziona"[11], mentre opposto è il parere di Carlo Valeri su Sentieri Selvaggi che scrive che è "un film straziante, che anziché vivere sembra trascinarsi, cercare un’ultima via di sopravvivenza al dolore"[12]; molto positivo invece il parere di Marco Lovisato su CineFacts, secondo cui il film "conferma la volontà di Cronenberg di continuare a esplorare le infinite possibilità del reale, creando una fantascienza dell'anima che serve da specchio alla crisi dell'uomo moderno".[13]