Thomas Tryon (6 settembre 1634 – 21 agosto 1703) è stato un mercante, scrittore e saggista inglese.
Da ragazzo fuggì di casa per vivere a Londra, dove divenne apprendista di un cappellano e si avvicinò ai battisti; decise di abbandonare ogni lusso e di adottare una dieta vegetariana, studiò da autodidatta le scienze naturali ed elaborò una propria visione del mondo vicina al deismo.[1]
Si trasferì nei Paesi Bassi (paese noto all'epoca per la tolleranza religiosa) e poi alle Barbados, dove fece fortuna. Tryon descrisse con entusiasmo le qualità dei frutti tropicali, ma denunciò la distruzione della natura effettuata nel Nuovo Mondo e l'oppressione degli schiavi, uomini e donne sfruttati dai bianchi cristiani.[2]
Egli s'interessò al pensiero orientale, mettendo a confronto la tolleranza e pietà degli indù – rivolta anche agli animali – con l'ingiustizia della società occidentale, colpevole di sprechi che «non possono essere mantenuti se non principalmente grazie alla grande Oppressione degli Uomini e degli Animali», come argomentò nel Friendly Advice to the Gentlemen-Planters (1684).[3]
Scrisse saggi (detti Letters, 1700), dialoghi e testi di denuncia morale. La sua opera più celebre fu The Way to Health, pubblicata nel 1697 con un'introduzione della poetessa Aphra Behn, che dedicò un elogio in versi a lui e alla sua dieta.[1] In Thomas Tryon è presente l'idea embrionale che gli animali siano per natura titolari di diritti;[4] la sua lettura convinse Benjamin Franklin ad adottare il vegetarianismo.[5] A Tryon si rifece direttamente l'attivista Benjamin Lay.[6]
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