Tone Kralj (Sagoritza, 23 agosto 1900 – Lubiana, 9 settembre 1975) è stato uno scultore e pittore sloveno con cittadinanza jugoslava.
Nato in una famiglia slovena nella Carniola inferiore, studiò scultura a Praga e completò la sua formazione artistica tra Vienna, Parigi e Venezia. S'iscrisse anche ad architettura a Roma, ma non proseguì gli studi. Sul finire degli anni venti iniziò a specializzarsi in arte sacra.
Negli anni trenta Kralj iniziò ad essere contattato da diversi parroci sloveni della Venezia Giulia per affrescare le loro chiese[1]. In quelle stesse terre il regime fascista aveva già intrapreso da diversi anni una serie di politiche repressive e l'italianizzazione forzata contro la minoranza slovena. Kralj, fervente cattolico ed antifascista, decise così di rappresentare le sofferenze del popolo sloveno in un'ottica biblica e religiosa. Al contrario personaggi come Benito Mussolini e Gabriele D'Annunzio furono inseriti nelle sue opere raffigurati come diavoli o flagellatori del Cristo. Complessivamente Kralj affrescò una quarantina di chiese in tutte le province giuliane[2].
Nel 1954 illustrò la ristampa del libro Martin Krpan di Fran Levstik. Fu insignito del premio Levstik nel 1950 e del premio Prešeren nel 1972. Sua madre era Marjeta Kralj e suo padre Janez Kralj
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