TransAVIAexport Airlines

TransAVIAexport Airlines
StatoBielorussia (bandiera) Bielorussia
Fondazionedicembre 1992
Sede principaleMinsk
Gruppostatale
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Sito webtransaviaexport.com/
Compagnia aerea cargo
Codice IATAAL
Codice ICAOTXC
Indicativo di chiamataTRANSEXPORT
Primo volo1993
Hub
Flotta6 (nel 2022)
Voci di compagnie aeree presenti su Wikipedia

TAE Avia, in precedenza TransAVIAexport Airlines, è una compagnia aerea nazionale bielorussa attiva nel trasporto aereo di merci. Ha hub all'aeroporto di Minsk in Bielorussia e all'aeroporto Internazionale di Sharja, negli Emirati Arabi Uniti.[1]

TransAVIAexport Airlines è stata fondata nel dicembre 1992 in Bielorussia. La compagnia aerea opera voli cargo in tutto il mondo.

Il 2 dicembre 2021, TransAVIAexport e due aeromobili appartenenti alla compagnia aerea sono stati aggiunti alla Specially Designated Nationals and Blocked Persons List dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.[2]

Nel 2021, la compagnia aerea ha cambiato nome in TAE Avia.[3]

Flotta attuale

[modifica | modifica wikitesto]
Un Il-76 della compagnia.

TransAVIAexport Airlines opera con Il-76 in grado di trasportare fino a 45 tonnellate di merci con un volume fino a 210 metri cubi. Il-76 "Candid" è uno degli aerei più efficienti e richiesti. La capacità di questo velivolo di operare in aeroporti con infrastrutture sottosviluppate consente sia di soddisfare le esigenze di intere regioni in termini di trasporto aereo di merci, sia di espandere in modo significativo la base di clienti attirando spedizionieri che normalmente utilizzerebbero altri modi di trasporto.[4]

A dicembre 2022 la flotta di TransAVIAexport Airlines è così composta[5]:

Aereo In flotta Ordini Note
Boeing 747-300(SF) 1 [6]
Ilyushin Il-76TD 5 [7]
Totale 6

Flotta storica

[modifica | modifica wikitesto]

Transcarga operava in precedenza con i seguenti aeromobili:

  • Il 9 marzo 2007, l'Ilyushin Il-76 con marche EW-78826, in volo da Entebbe a Mogadiscio, venne colpito alla fusoliera da un missile di un RPG durante l'avvicinamento. Questo causò un incendio a bordo e la stiva si riempì di fumo. Dopo l'atterraggio, gli occupanti evacuarono in sicurezza ma l'unico mezzo antincendio arrivò dopo un'ora a causa della mancanza di carburante. A causa di questo, l'aereo venne consumato dalle fiamme.[8]
  • Il 23 marzo 2007, l'Ilyushin Il-76 di marche EW-78849 venne colpito da tre missili poco dopo il decollo da Mogadiscio. I piloti ne persero il controllo e l'aereo cadde, provocando la morte di tutti gli 11 a bordo.[9]
  • Il 22 agosto 2017, l'Ilyushin Il-76 con marche EW-78799 colpì due case durante una riattaccata a causa della fitta nebbia, causando la morte di una bambina e il ferimento di altre quattro persone. L'aereo effettuò in seguito un atterraggio di emergenza a Entebbe, dove il carrello di atterraggio collassò.[10]
  1. ^ (EN) About Us, su transaviaexport.com. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Belarus Designations; Publication of Belarus Directive 1 and related Frequently Asked Questions; Issuance of Belarus General License 5, su U.S. Department of the Treasury. URL consultato il 29 giugno 2022.
  3. ^ (EN) TAE Avia on ch-aviation, su ch-aviation. URL consultato il 29 giugno 2022.
  4. ^ (EN) Airline services, su transaviaexport.com. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Transaviaexport Cargo Airline Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  6. ^ Marche EW-465TQ.
  7. ^ Marche EW-355TH, EW-395TH, EW-510TH, EW-78779 ed EW-78843.
  8. ^ (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Ilyushin Il-76TD EW-78826 Mogadishu International Airport (MGQ), su aviation-safety.net. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident Ilyushin Il-76TD EW-78849 Mogadishu International Airport (MGQ), su aviation-safety.net. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  10. ^ (EN) Accident: Trans Avia Export Cargo IL76 at Juba and Entebbe on Aug 22nd 2017, destroys two houses during go around in Juba, two main gear struts stuck in Entebbe, su avherald.com. URL consultato il 14 gennaio 2021.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]