Trattato di Tarawa | |
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Tipo | trattato bilaterale |
Contesto | Proclamazione d'indipendenza della Repubblica delle Kiribati |
Firma | 20 settembre 1979 |
Luogo | Tarawa |
Efficacia | 23 settembre 1983 |
Parti | Kiribati Stati Uniti |
Firmatari | Ieremia Tabai William Bodde Jr. |
Lingue | inglese, gilbertese |
UNTC | 28230 |
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Il trattato di Tarawa è un accordo diplomatico firmato il 20 settembre 1979 dai rappresentanti di Stati Uniti e Kiribati; il nome ufficiale è Treaty of Friendship between the United States of America and the Republic of Kiribati (trattato di amicizia tra gli Stati Uniti d'America e la Repubblica delle Kiribati)[1][2].
La Repubblica delle Kiribati dichiarò la propria indipendenza il 12 luglio 1979 cessando così di essere un possedimento del Regno Unito (ex colonia delle Isole Gilbert ed Ellice)[3], il trattato di Tarawa sancì il riconoscimento del suo status di paese sovrano da parte degli Stati Uniti[4] e definì il suo possesso di alcune isole precedentemente rivendicate da parte americana[5].
Il trattato fu firmato da Ieremia Tabai per Kiribati[1], primo presidente della neonata nazione, e da William Bodde Jr. per gli USA, questi sarebbe poi diventato l'ambasciatore americano alle Kiribati a partire dal 1980[6][7] (seppur residente a Suva poiché referente diplomatico statunitense anche per Figi, Tonga e Tuvalu)[8].
Da parte americana, il trattato fu siglato sotto la presidenza di Jimmy Carter[9] ma fu il suo successore Ronald Reagan a firmarne la ratifica ufficiale a conclusione dell'iter legislativo il 16 agosto 1983[2]; Kiribati da parte sua ratificò ufficialmente il trattato il 20 settembre 1983[2]. Il documento entrò in vigore a tutti gli effetti a partire dal 23 settembre 1983 data in cui le rispettive ratifiche vennero scambiate a Suva[1][2].
Il documento si divideva in un preambolo, sette articoli ed una nota[1]. La prima parte definiva il riconoscimento della sovranità della Repubblica delle Kiribati e della sua entità territoriale, in particolare sanciva la rinuncia da parte statunitense a qualsiasi rivendicazione sulle isole: Canton, Enderbury, Hull (Orona), Birnie, Gardner (Nikumaroro), Phoenix (Rawaki), Sydney (Manra), McKean, Christmas (Kiritimati), Caroline, Starbuck, Malden, Flint e Vostok (art. I)[1].
I due governi si impegnavano anche a consultarsi in caso di utilizzo militare delle isole menzionate e delle strutture esistenti su di esse (art. II, III & VI), cooperare in materia di pesca (art. IV) e ricerca scientifica (art. V)[1].
Il trattato prevedeva una durata di dieci anni a partire dall'entrata in vigore con la sola esclusione dell'articolo I, quello che attestava la sovranità territoriale delle Kiribati, che non era soggetto a scadenza (art. VII)[1].
La nota finale prevedeva una clausola che garantiva l'accesso alle zone di pesca alle navi battenti bandiera statunitense e delle Samoa Americane[1].