Tre colonne in cronaca è un film italiano del 1990 diretto da Carlo Vanzina, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Corrado Augias e Daniela Pasti.
L'onorevole Spanò è intenzionato a impadronirsi di un giornale politicamente a lui avverso. L'uomo si serve di un terrorista libanese, Bassouri, e di un cinico uomo d'affari, Gaetano Leporino, per raggiungere il suo scopo.
Il terrorista arabo riceve l'incarico di uccidere un agente di borsa, il misfatto innesca una serie di ricatti e sotterfugi con cui i poteri forti che gravitano intorno al quotidiano cercano di ottenere la supremazia.
A un vice questore e a un coraggioso giornalista spetta il compito di far luce su tutta la vicenda, ma l'uomo politico, con abili e spregiudicate mosse, riesce a mettere il bavaglio a tutta l'inchiesta.
«[...] La tempestività, la coincidenza con l'attualissima questione del possesso dei mezzi d'informazione e dei sistemi per conseguirlo, sono l'elemento di maggiore interesse del film [...] Lo stile dinamico-enigmatico-risentito è quello dei «poliziotteschi» italiani, di Steno (che è il papà del regista) ne «La polizia ringrazia». Interpreti ben scelti e quasi tutti bravi (in particolare Sergio Castellitto e Massimo Dapporto, cronista e poliziotto amici), fotografia bella di Luigi Kuveiller, musiche tronfie e ripetitive di Ennio Morricone; ci si appassiona, ci si diverte, ci si indigna. E si ammira persino più di sempre Gian Maria Volonté, che ha fatto del direttore del giornale un bellissimo personaggio, costruito con grande sottigliezza ed efficacia: una specie di Dio senza barba, non pomposo né enfatico ma dimesso, laconico, idealista e insieme pragmatico, nevrotico e forte, vecchio, solo, assassino.»
Tre colonne in cronaca Archiviato il 21 giugno 2020 in Internet Archive.: distribuzione DVD Mustang Entertainment Archiviato il 21 giugno 2020 in Internet Archive.