L'Urs è un rituale che corrisponde alla festa per la morte di un Maestro sufi.
L'Urs ha luogo in una cornice di gioia, giacché si dice che il "Santo" sufi ha semplicemente abbandonato il suo corpo umano esteriore ma che non è davvero morto. "Si è unito con l'Eterno".[1] Tale unione, queste nozze, sono dunque festeggiate per un giorno e una notte, costellati di canti e di danze.
L'Urs è un rituale sufi legato a uno spazio fisico, che è costituito dal mausoleo di un Maestro sufi. Secondo Nile Green, questo rituale nacque in Asia centrale, in terra persiana. Fu esportato quindi nell'Asia continentale e in Africa del Sud. Malgrado il rituale sia ben noto in India, esso non è sua caratteristica esclusiva.[2]
Ogni anno, in novembre, centinaia di fakir, venuti dall'India convengono al centro di Delhi. Sono mistici musulmani, rispettati anche dagli hindu che respingono ogni forma di integralismo e che cercano solo l'unione con Dio e la libertà attraverso la via additata dal misticismo, o attraverso il consumo di hashish, intraprendendo il pellegrinaggio dell'Urs ad Ajmer, in Rajasthan, a 400 km da Delhi, in cui è sotterrato uno dei grandi "Santi" dell'Islam, Mo'inoddin Cishti, grande esponente del sufismo indiano nel XII secolo, per festeggiarne l'anniversario della morte.