L'uxoricidio (dal latino uxor, "moglie") è l'omicidio della propria moglie o, per estensione, del proprio coniuge. Nelle legislazioni occidentali l'uxoricidio è un'aggravante dell'assassinio. Più in particolare, nel codice penale italiano è considerato, in base all'art. 577 c. 2, una delle aggravanti ricomprese nella fattispecie di assassinio del coniuge.
La legge 442/1981 cancellò dal codice penale italiano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore. In precedenza gli uomini che uccidevano mogli, figlie o sorelle che avessero loro arrecato "disonore" beneficiavano di uno sconto di pena. L'onore è riconosciuto in alcune legislazioni come un valore socialmente rilevante di cui si possa e si debba tenere conto anche a fini giuridici, e se ne parla in ambito penale. La ragione si insinua nella considerazione della motivazione delle azioni umane, che in date culture possono tener profondamente e persino tragicamente conto di esiti estremi della pressione esercitata dalla reputazione sociale; questa muove le decisioni dell'individuo, di quando in quando ben oltre le norme codificate ordinamentali[senza fonte] ma occorrerà lo stesso valutare almeno in diritto latino della qualità dell'animus nocendi. In India una causa frequente di uxoricidio è una dote che non soddisfa il marito o la sua famiglia. Questi casi sono spesso riportati dai media che li definiscono "incidenti domestici" o "delitti d'onore".[senza fonte]
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